OSTUNI- E’ stato arrestato per furto di energia e poi rimesso in libertà, ma il candidato al consiglio regionale l’Altra Puglia si ritiene vittima di una vigliaccata. Stando a quanto riferisce, né il fondo, né il rudere per il quale veniva rubata l’energia erano di sua proprietà. Con un comunicato stampa Giancarlo Scalone racconta quello che si sarebbe accaduto. “Dico chiaramente- scrive il candidato nella lista di Riccardo Rossi a presidente- che non ho mai manomesso alcun contatore ne mi sono mai reso responsabile del furto che mi viene addebitato”
Il racconto di Scalone. “Alle ore 11,00 circa della giornata di ieri sono stato chiamato da un cittadino extracomunitario, che stava lavorando presso un fondo di proprietà dei miei genitori, che mi avvisava della presenza dei carabinieri che stavano effettuando dei controlli. Mi reco sul posto ed inizia la mia odissea. Nonostante non fossi ne proprietario del fondo su cui insiste un autentico rudere disabitato da anni, né intestatario di alcun contratto di fornitura di energia elettrica con l’Enel, vengo sequestrato per cinque ore, arrestato, condotto presso la caserma di Fasano. Qui mi vengono scattate le foto segnaletiche e rilevate le impronte digitali. Solo grazie ad un pm illuminato, che ritiene non esserci esigenze cautelari, vengo rimesso in libertà alle ore 17,00.”
Non ci sta Scalone ad essere sbattuto in prima pagina. “Quello che posso confermare- aggiunge- è di non aver mai manomesso il contatore in questione, anche perché l’energia elettrica che veniva consumata in quel rudere abbandonato poteva ammontare a pochi euro l’anno (nonostante le notizie diffuse parlino di una somma 4.500,00 euro nel triennio 2012-2015); di non essere né proprietario del fondo né intestatario del contratto con l’Enel; di non avere alcun motivo per utilizzare l’energia elettrica di detto immobile e che nulla può mai ricondurmi al reato contestatomi.”
Il candidato fa sapere che domani terrà una conferenza stampa alla presenza anche del candidato presidente Riccardo Rossi e l’avvocato Salvatore De Stradis per chiarimenti su questa vicenda.
BrindisiOggi
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