BRINDISI- Avrebbero cercare di convincere i giocatori a perdere due partiti, ma gli atleti non accettano e raccontano tutto all’allenatore. Non solo, ma un tifoso avrebbe minacciato di morte, l’ex presidente Giuseppe Roma. Dopo le indagini della Digos di Brindisi, coordinate dal pm Savina Toscani, giunge la notifica conclusione indagini a sei persone: tra queste l’ ex presidente del Città di Brindisi Roberto Quarta. L’intento quello di indebolire la società che allora dirigeva la squadra brindisina, così da permettere l’accesso a una nuova dirigenza.
Accertamenti lunghi tre anni, situazioni cristallizzate dagli agenti della Digos al comando del vice questore Vincenzo Zingaro, con filmati, servizi tv, dichiarazioni e testimonianze. Siamo tra il 2011 e 2012 quando alla dirigenza del Brindisi c’era Giuseppe Roma, Annino De Finis e Roberto Galluzzo. Le due partiti nel mirino, entrambe fuori casa sono Matera- Brindisi, e Grottaglie- Brindisi. In entrambi i casi i giocatori sarebbero stati avvicinati per far vincere le squadre avversarie. Ma in entrambe le circostanze il Brindisi vince per tre reti a uno, e gli atleti non ci stanno. Rifiutano di stare al gioco.
L’avviso conclusione indagini è stato notificato all’ex presidente del Città di Brindisi Roberto Quarta (accusato di violenza privata e frode sportiva), agli ultras Francesco Margherito, Alessio De Iudicibus , all’ex calciatore attualmente direttore sportivo Savino Daleno e al giocatore Massimo Pollidori ( accusati di frode in competizione sportiva) e all’ultras Francesco Galluzzo ( che deve rispondere del reato di minacce gravi).
Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, a Quarta vengono contestati due episodi. Questi avrebbe minacciato nello spogliatoio l’ex allenatore del Città di Brindisi Enzo Maiuri intimorendole sino ad andare via con l’obiettivo di danneggiare l’assetto societario, dopo che lui non era più presidente del sodalizio brindisino. Non solo ma Quarta avrebbe anche chiesto all’attaccante Prisco di perdere la partita fuori casa contro il Grottaglie. Ma il giocatore raccontò tutto all’allenatore.
Lo stesso avrebbero fatto Margherito e De Iudicibus accusati di aver chiesto ai giocatori Mirko Guadalupi e Nando Galetti di truccare la partita contro il Matera, perdendola in cambio di soldi. Ma i due non hanno accettato. Lo scopo era quello di indebolire la società di allora e di agevolare l’arrivo a Brindisi di un nuovo presidente Antonio Flora. Che poi arrivò nella stagione successiva. Lo stesso che oggi è stato arrestato per frode sportiva. Ma le vicende non hanno alcun legame.
Pesante la posizione contestata ad un altro ultras, Francesco Galluzzo accusato di aver minacciato l’allora presidente Giuseppe Roma in via Carmine mentre rientrava a casa. Le immagini acquisite dalle telecamere dei negozi su quella via certificano la presenza di Galluzzo. Questi rivolgendosi a Roma avrebbe detto: Se non mollate vi spacco la testa a tutti e tre. Cornuto, bastardo. Sappiamo dove abiti, veniamo a prenderti da casa. Dovere sparire da Brindisi. Se non ve ne andate e non lasciate il pallone vi spacchiamo la testa a quattro. Vi facciamo saltare in aria. Vi dobbiamo uccidere e buttare in un pozzo.”
Roma poi lasciò la presidenza, troppe tensioni tra gli spalti e negli spogliatoi tanto che gli agenti della Digos erano continuamente presenti alle partite e agli allenamenti.
Lu.Po.
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