BRINDISI-Ventimila per euro per stilare un piano di valorizzazione del castello Alfonsino. Ma a distanza di 10 mesi ufficialmente non esiste alcun atto ufficiale, nessun documento che attesti ufficialmente nero su bianco come valorizzare la struttura per candidarla a canali di finanziamento. Il 29 luglio scorso il Comune di Brindisi ha firmato un accordo con l’associazione Mecenate 90, che a fronte di 20mila si impegnava a produrre un piano per salvezza della meravigliosa struttura abbandonata e lasciata ai vandali. Dalla Marina militare alla Sovrintenda, da anni in mano a balordi e ladri che hanno portato e rotto di tutto.
Mecenate 90, è un associazione nata nel 1990 allo scopo di favorire collaborazioni tra enti pubblici, istituzionali e privati per tutelare, valorizzare il patrimonio culturale italiano e per promuovere un turismo culturale. Il comitato scientifico dell’associazione è composto da Giuseppe De Rita, Giuliano Amato, Salvatore Carrubba, Giuseppe Galasso e Salvatore Veca, past presidente Alain Pierre Elkan. La firma dell’accordo avvenne alla presenza del sindaco Consales, del vice sindaco Pino Marchionna, dell’assessore all’Urbanistica Pasquale Luperti, dell’architetto Marinazzo e di Ledo Prato, segretario generale di Mecenate 90.
In quella occasione Prato spiegò che il piano sarebbe stato redatto in 4- 5 mesi. “Si tratta di due fasi di lavoro- disse- la prima prenderà avvio a settembre, la seconda a gennaio durante la quale sarà studiato un modello di gestione e di sostenibilità dello stesso bene.”
Ma a distanza di dieci mesi non si hanno molte notizie, salvo quella che il castello Alfonsino, quella meraviglia in mezzo al mare sull’isola di Sant’Andrea, non risulta tra i beni riconosciuti nel Pon 2014-2020.
“Abbiamo bisogno di confrontarci ancora con la segreteria generale del Ministero e la Sovrintendenza regionale- spiega Pino Marchionna, vice sindaco di Brindisi- vogliamo avere garanzie sui finanziamenti”.
Insomma il Comune non vorrebbe passi falsi, accollandosi un bene degradato che non ha alcun futuro senza risorse. Per sistemarlo ci vorrebbero 30milioni di euro.
Da qualche settimana la Sovrintendenza dei Beni monumentali (che aveva a disposizione 200mila euro per l’Alfonsino) ha iniziato delle opere di messa in sicurezza dell’edificio con il ripristino di alcune zone. Ma a quanto pare questa notte qualcuno ha fatto visita al castello rompendo la catena e danneggiando una delle porte.
Lucia Portolano
Troppi interessi , basta alla Burocrazia Italiana ,tempi troppi lunghi , restrizioni ,lucro, criminalita’ organizzata .Fate della nostra Citta’ una meta per molti Turisti , pensate allo Sviluppo della Citta’ , al lavoro , questo e’ quello che vogliono e hanno bisogno i nostri Giovani ,Padri di Famiglia, Gente Comune , non lasciate la Citta’ nelle mani dei soliti , infiltrati , collaboratori incivili , c’e’ tanta buona gente onesta a Brindisi che puo’ dare e’ fare bene per la comunita’ Brindisina , poi per evitare altri problemi , perche’ non monitorare la zona con Addetti alla Vigilanza H-24 come in passato avveniva con la zona MILITARE – non penso che costi molto perlomeno per tamponare il problema del Vandalismo che e’ sempre stata una piaga per l’intera Nazione , sicuramente un buon monitoraggio della zona eviterebbe tutto cio’ , comunque sia se si vuole si risolve , e oltre per il bene della Comunita’ Onesta !!!