INTERVENTO- Un uomo troppo solo al comando. È questa la triste scena cui si è assistito in occasione del Consiglio Comunale convocato per l’approvazione del bilancio consuntivo.
Chi avrebbe dovuto sostenere insieme con il primo cittadino il pesante fardello della responsabilità di un bilancio “monco”, oggi, come un moderno Vittorio Emanuele III, ha organizzato la diserzione dell’aula.
Troppo facile lasciare che il Sindaco fosse impallinato da una minoranza dimentica delle proprie responsabilità. Dimentica ad esempio che il bubbone delle partecipate non è il frutto del malgoverno di Consales ma di un sistema che ne ha fatto un formidabile bacino elettorale e come lo stesso sia stato ricompensato con ulteriori inutili assunzioni e superflue consulenze.
La minoranza, certo, fa il suo gioco ma omette di dire che negli anni in cui è stata al governo non ha prodotto nulla se non continuare quanto Antonino aveva avviato prima di “inciampare” nella magistratura.
Senza contare che pezzi di quella maggioranza di centro destra oggi sono nella maggioranza di centro sinistra, che alcuni componenti dell’attuale maggioranza di centrosinistra si sono schierate con il candidato del centro destra e che una parte dell’attuale minoranza è schierata nella campagna elettorale a favore di Emiliano, attuale Segretario Regionale dello stesso partito del Sindaco.
Arrivare in queste condizioni alla discussione sul Consuntivo del 2014 da la misura dell’impasse in cui è invischiata da molto tempo l’amministrazione comunale galleggiando sulla base di accordicchi politici tenuti con la “sputazza”.
È stato tropo comodo utilizzare ancora una volta il Sindaco, affiancato sin dall’inizio del suo mandato da “cattivi consiglieri”, per mascherare l’insipienza e gli interessi personali.
Come in occasione dell’obbrobriosa “Giunta del Sindaco”, frutto di giochi di potere e di personalissimi e meschini interessi, i cui componenti, eccetto Luperti e Lo Martire, erano stati indicati non dal Primo Cittadino, non dai partiti ma da chi nei partiti “sbriga le faccende” in occasioni di incontri davanti a teporosi caminetti.
Insomma una confusione politica generale che si riverbera in una gestione della macchina amministrativa a dir poco disorientata e disarmante.
Confusione sui rifiuti, sul bilancio, sulle partecipate, sui servizi sociali, sullo sviluppo, ecc.
Si rischia di ripetersi!
È evidente, oggi manca una coesione politica della maggioranza che permetta al Sindaco di fare il suo mestiere. Ed in questo non riesce ad essere utile il PD cittadino, partito di riferimento della maggioranza, che non riesce ad indicare il suo candidato forte alle prossime Regionali perché avvitato sulle smodate ambizioni dei singoli piuttosto che interessato alle questioni irrisolte della città e di quegli elettori che dovrebbe rappresentare.
Pezzi della minoranza fanno campagna elettorale per Emiliano; pezzi della maggioranza fanno la campagna elettorale per Schittulli.
Una Babele politica che allontana i cittadini della politica sempre più disinteressati al futuro di questa amministrazione e che aspettano che qualcosa cambi per il meglio .
Ed allora il Sindaco ha un’unica possibilità utilizzando strumenti e prerogative che la normativa gli riconosce e nominare una propria squadra, una vera Giunta del Sindaco, composta da persone ricche di competenze e povere di interessi personali.
Con queste dovrebbe ridare forma ad un vero programma politico che restituisca impulso all’azione politica e su questa aggregare le forze politiche dettando con autorità ed autorevolezza l’agenda.
Ma se continua a percorrere questa strada, con questi “compagni di viaggio”, avrà sprecato un’altra occasione per una città ormai esanime e tradito il suo mandato.
Cristiano D’Errico
Per la Sinistra
Con questi compagni di viaggio, tempo sprecato! Giusto. Ma è capace il dr. D’Errico di esprimere un elenco di compagni (di viaggio, ovviamente) che restino fedeli ad un programma? O che restino fermi nel suo raggiungimento senza deviare per passare dal proprio orticello? I famosi ribaltoni, in politica, servono proprio a questo: liberarsi di chi frappone i propri interessi a quelli politici. Ma si può governare coi ribaltoni? Del resto, “questa è la zita” come diceva mio nonno. Ovvero, come mi disse una volta Mennitti: “Armà, questi sono i politici che Brindisi può esprimere”. Sul cielo di Brindisi, le nubi restano dense.
Un Sindaco, così suffragato, eletto a primo turno con netto distacco, se certo del proprio elettorato, avrebbe potuto e dovuto, per non tradire chi ha creduto, scegliere sin dal primo momento una squadra valida. Persone che avessero capacitá e competenza. Perchè non é accaduto ? Sua insicurezza, incapacitá o impossibilità? Concordo con lei che dovrebbe liberarsi degli incapaci, ma saprá farlo?