BRINDISI- Left continua a puntare il dito contro l’Asi, e trova in Legambiente un compagno per la battaglia. Si chiede di abolire il Consorzio trasformandolo in Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA).
Con una nota congiunta Left, presieduta da Carmine Dipientrangelo, e i rappresentanti di Legambiente, fanno sapere di essersi incontrati per un confronto sui consorzi ASI, sulla “governance” e sulla gestione delle aree industriali della Puglia ed in particolare di quella di Brindisi. “L’analisi ha portato ad individuare una serie di problemi – si legge nella nota- che sono sempre più pressanti e che possono sommarsi in: gestione delle infrastrutture, gestione dei servizi, rapporti fra la burocrazia e le aziende ed infine, un sostanziale miglioramento dell’impronta ecologica e dell’inquinamento prodotto e rilevato.”
Secondo la loro analisi questi problemi sarebbero maggiormente sentiti dalle aziende che risiedono nelle aree industriali, da quelle che vorrebbero farne parte e trovano la strada sbarrata da tempi autorizzativi infiniti e da tutte le associazioni di categoria che vanno da quelle degli industriali, degli artigiani, dei sindacati dei lavoratori che vi operano e dalle stesse associazioni ambientaliste. Si ritiene che anche i Comuni inseriti nei Consorzi ASI sentano la necessità di modificare la propria “governance“, essendo coscienti della crisi esistente e che solo con interventi mirati ad agevolare attività industriali eco compatibili e sostenibili dal territorio è possibile evitare che molti dei richiamati problemi possano ricadere sulle responsabilità degli stessi comuni; tutto questo anche alla luce dell’abolizione dell’Ente Provincia.
Nel caso di Brindisi le due associazione hanno evidenziato che l’attuale frammentazione del governo e della pianificazione territoriale dimostra che non è più possibile avere obiettivi e programmazioni differenti e spesso contraddittorie fra Comune, Autorità portuale e Consorzio ASI; il confronto fra gli obiettivi riportati nel Piano Regolatore del Porto e quelli del Piano di Sviluppo dell’ASI, sono del tutto difformi rispetto alla programmazione sostenibile che è alla base del Piano Urbanistico Generale (PUG) del territorio di Brindisi. Tutti i Comuni pugliesi sarebbero coscienti di non avere strumenti normativi e legislativi tali da potersi svincolare dalle programmazioni dei Consorzi che, per come impostati, in uno scenario comunitario e, parzialmente, anche nazionale, costituiscono degli Enti storicamente superati dalla politica industriale e dalla stessa normativa nazionale e comunitaria; non a caso la normativa nazionale demanda alle Regioni la legiferazione in merito.
Per tutti questi elementi Left e Legambiente propongono la progettazione nella regione Puglia di Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA) che abbiano, come primo sponsor, gli stessi comuni che intendono sostenere il miglioramento dei processi esistenti sulla gestione delle aree industriali allocate sul proprio territorio.
BrindisiOggi
QUESTA E’ UNA VERA LOTTA ALLE POLTRONE CAMMUFFATA DA ORGANIZZAZIONE PER IL BENE DEL TERRITORIO