MESAGNE – Elezioni, quando la campagna è social: falsi profili per spiare l’avversario
Entra nel vivo la campagna elettorale a Mesagne: all’appuntamento del 31 maggio manca solo poco più di un mese e gli scambi diventano sempre più piccati.
Tra i fenomeni più evidenti degli ultimi giorni, c’è quello legato al dilagare delle richieste di amicizia sui social network: un numero considerevole di persone sembra ricordarsi dell’esistenza dei propri concittadini solo in periodo di promozione elettorale. Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire: ebbene no, perché il fenomeno notato da molti internauti è la spaventosa mole di richieste di amicizia da parte di profili falsi (fake, in gergo): fotografie di uomini o donne bellissimi ma difficili da riconoscere, sostenute da immagini di copertina di tramonti equatoriali e scarse informazioni personali. Per individuarne la veridicità, a volte, basta poco. In altre occasioni, è necessario avere un fiuto non indifferente. Sta proprio in questo l’aspetto negativo del network associato alla campagna elettorale: se in passato, aspri scontri di natura politica su questo o quel candidato hanno causato rotture di rapporti di lunga data, oggi con un profilo falso si possono spiare le frasi scritte o i contenuti condivisi da un “amico” senza però intaccare i rapporti personali.
In città molti si sono lamentati dell’impressionante numero di richieste d’amicizia che sono fioccate in questi giorni, tanto da creare, sulla rete, alcuni gruppi di mutuo soccorso: il primo che si accorge della bufala informa gli altri perché non cadano in trappola.
Così, mentre i candidati sindaco utilizzano le più istituzionali pagine dei giornali e dei siti per bordate più o meno leggere, è ormai assodato che la campagna elettorale mesagnese si sia spostata sui social network.
Facebook, in questo senso, la fa da padrona: il social nato per ricostruire rapporti tra ex compagni di università oggi è la vera e propria piazza virtuale, in cui ogni giorno s’incontrano sempre più spesso amici di lunga data e nuove conoscenze.
Foto e filmati di amici a quattro zampe, in periodo di elezioni, sono stati messi da parte per fare spazio ad altro. Fioccano sul web istantanee di strette di mano, bigliettini elettorali con gli slogan che cavalcano, per lo più, le tematiche del cambiamento e del ringiovanimento della classe politica.
Quest’anno il numero dei candidati sindaco (5: Pompeo Molfetta, Emilio Guarini, Francesco Mingolla, Danilo Facecchia, Sabrina Didonfrancesco) è supportato da un esercito di candidati che sognano di occupare uno degli scranni di Palazzo dei Celestini: solo per le liste a sostegno di un paio di candidati sindaco si superano le 190 persone, cui vanno aggiunte le liste degli altri candidati alla carica da primo cittadino. Un numero che quasi spaventa.
La rete aiuta a diffondere la propria candidatura: c’è chi, da anni assente dai social network, seppur iscritto come silente osservatore, ha cominciato ad autopromuoversi commentando ogni qualsivoglia post delle bacheche più seguite e difendendo il vessillo della coalizione che supporta. Altri, invece, hanno deciso di puntare sull’empatia scrivendo lunghe riflessioni ad alta voce per spiegare, con le ragioni più disparate, perché hanno deciso di vivere quest’avventura.
La forza della rete sta nel raggiungere il massimo numero di persone con il minimo sforzo: così, tra post sponsorizzati e video che ammiccano dal lato delle bacheche, molti mesagnesi sentono la necessità di dire la propria idea sulla piega che sta prendendo questa campagna elettorale, andando ad innescare un nuovo meccanismo di dibattito dal quale sembra impossibile uscirne vivi. Da rimarcare, i candidati che sfoggiano video a sostegno delle proprie candidature con tanto di suggerimento da parte di personaggi più o meno noti del mondo della tv, conosciuti magari durante una serata in discoteca. E si amplia, in città, anche il numero dei papabili consiglieri che affitta locali per sponsorizzare la propria candidatura. Che essi siano neofiti o meno del mondo politico, poco importa: ciò che conta è essere visibili.
Agnese Poci
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