BRINDISI – L’«Orlando furioso» diventa «pazzo per amore», al Verdi martedì 14 aprile.
Si avvicina l’appuntamento con la «Compagnia del Sole» che martedì 14 aprile al Teatro Verdi di Brindisi (ore 20.30) porterà in scena le fughe, gli inseguimenti, gli incanti e le follie d’amore dell’antico poema di Ariosto, riproposto in chiave pop tra ritmi contemporanei e maschere della commedia dell’arte.
Il penultimo titolo della stagione del Teatro Verdi di Brindisi, «Orlando pazzo per amore», si presenta come una produzione capace di sorprendere per la sua straordinaria originalità e intensità espressiva. A partire dalle ore 20.30, protagonista sul palco del Verdi sarà lo spettacolo firmato dalla «Compagnia del Sole» per la regia di Flavio Albanese e Marinella Anaclerio: libero adattamento del capolavoro di Ludovico Ariosto, l’«Orlando pazzo per amore» offre una lettura inedita del celebre poema epico cavalleresco, mescolando le suggestioni della chanson de geste, la commedia dell’arte, il dialetto di Corato, le massime della tradizione popolare e il teatro di Eduardo. Un «Orlando furioso» in chiave pop che ha tutta l’aria di un appuntamento imperdibile per novità e originalità.
Dieci attori in maschera, una costellazione di personaggi, una strampalata band di Zanni (chitarra, percussioni e flauto traverso) che suona dal vivo, mentre si offre poetica e visionaria la storia di Orlando «che per amore venne in furore e matto». In questa messinscena il capolavoro di Ariosto si arricchisce dei ritmi e delle giocosità della commedia dell’arte: il pubblico è trascinato in una giostra caleidoscopica di emozioni, corre insieme ai personaggi da un capo all’altro del mondo, partecipa al grande gioco del teatro, si perde nell’illusione per poi ritrovarsi sorpreso e divertito come al termine di un viaggio surreale.
Orlando è un innamorato “esagerato” e come tutti gli esagerati si presta alla tragedia e alla commedia insieme. Coi ritmi e i modi della commedia all’improvviso, come in un varietà, il capocomico Astolfo guida il pubblico attraverso gli inseguimenti e le disavventure amorose che i paladini Orlando e Bradamante affrontano in preda alla passione d’amore. Lui per la principessa cinese Angelica e lei per il cavaliere saraceno Ruggiero. Dovrebbero essere vicini a Re Carlo assediato dal capo supremo dei Mori Agramante, ma incuranti del loro principale dovere, disertano e fuggono dal campo di battaglia alla ricerca dei loro amati. Di quadro in quadro, tra un madrigale di Monteverdi e un pezzo dei Beatles, i capitani inseguono l’amore ma ne restano soggiogati, si rimproverano per la loro debolezza ma cedono alla grande illusione, si perdono nella follia ma si ritrovano dalla periferia di Parigi ai Pirenei, da Zibelterra alle coste dell’Africa, dal Catai alla luna. Vagando e divagando in una scatola labirintica di porte girevoli dalle quali appaiono e scompaiono servi, capitani, vecchi pastori e amorini pronti a commentare, rimproverare o consolare con una canzone, una poesia o uno sberleffo come in un iperbolico varietà. È il poema del movimento. Pop e sfacciato. «Orlando è l’innamorato per eccellenza – scrivono nelle note di regia Flavio Albanese e Marinella Anaclerio -: quando ama il Re fa giuramento di non toccar donna per esser solo “suo” nella difesa del regno e della cristianità. Quando s’innamora di Angelica si ripromette o lei o morte e abbandona il re in difficoltà, per inseguirla. Quando la scopre innamorata di un altro impazzisce spogliandosi, oltre che dell’armatura e dei suoi panni, di se stesso». Al centro della pièce c’è la follia d’amore, quello struggimento che offusca i cuori resi “furiosi” da un sentimento non corrisposto. E così Orlando, «uom che sì saggio era stimato prima», si abbandona a una struggente quanto ironica versione di «Yesterday», tantoché Astolfo sarà costretto, con un ippogrifo dalle sensuali fattezze, a salire sulla luna per recuperare il senno dell’amico, accompagnato dalle note di «Fly me to the moon» con tanto di bandiera a stelle e strisce. Lo spettacolo è una catena incessante di capriole in cui si perdono sensi ed equilibrio, ma non si smette di ridere e di rotolare.
Prezzi: 15 € (platea), 10 € (galleria); 6 € (studenti under 25)
Si comincia alle ore 20.30
Durata dello spettacolo: un’ora e trenta minuti senza intervallo
Per tutte le informazioni www.fondazionenuovoteatroverdi.it .
Tel. (0831) 229230 – 562554
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