BRINDISI – Terremoto giudiziario al Comune di Cellino San Marco arriva anche la decisione del commissario regionale di Fi, Luigi Vitali che sospende Gabriele Elia da vice commissario provinciale di Forza Italia.
“Alla luce dell’operazione condotta nel corso della notte a Cellino San Marco dai carabinieri del comando provinciale di Brindisi, – scrive Vitali – operazione che ha portato all’arresto di diversi esponenti politici ed ex amministratori tra i quali Gabriele Elia, comunico la sospensione di quest’ultimo da Forza Italia e da ogni incarico al momento ricoperto nel partito”.
Gabriele Elia, ex amministratore cellinese, aveva ricevuto la nuova carica di vice commissario di Forza Italia proprio pochi giorni fa. Elia stamani è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione denominata ‘Do ut Des’. Insieme a lui è stato anche arrestato l’ex sindaco Francesco Cascione e altri ex assessori del Comune di Cellino. Il consiglio, un anno fa, è stato sciolto per infiltrazioni mafiose.
“Nella speranza che Elia possa uscire da questa vicenda dimostrando la sua totale estraneità ai fatti a lui contestati, adotto tale provvedimento per rispetto nei confronti della magistratura, dei nostri sostenitori, del partito e dello stesso Elia che sono certo condivide tale scelta” conclude Luigi Vitali.
Ma dopo gli arresti eseguiti dai carabinieri iniziano a giungere diverse note da parte di esponenti politici brindisini.
“La bufera giudiziaria che ha investito la vita pubblica di Cellino San Marco, arrestati il sindaco, alcuni assessori, imprenditori e pregiudicati, sconcerta ed allarma. – scrive in un comunicato stampa Toni Matarelli, deputato della Repubblica – La commistione tra istituzioni democratiche e malavita organizzata, al momento rilevata dall’inchiesta giudiziaria, è il vero cancro contro cui occorre strenuamente combattere, specialmente nel nostro territorio, troppo a lungo piagato dal giogo criminale mafioso. Alla soddisfazione per l’egregia attività svolta dagli inquirenti, ai quali rivolgo il mio plauso, si affianca però la preoccupazione per una vicenda i cui contorni appaiono irrimediabilmente inquietanti, che getta disdoro su una comunità civile complessivamente estranea ai fatti. Ora occorre da qui ripartire: imbastendo un fronte comune coeso e saldissimo, necessario per dimostrare nei fatti l’impenetrabilità dello Stato dinanzi all’infiltrazione delle mafie”.
Mar.De.Mi.
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