BRINDISI – La consueta conferenza stampa infrasettimanale dell’Enel Basket Brindisi (la prima, tra l’altro, trasmessa in diretta streaming) permette di fare il punto della situazione in vista della gara di sabato a Trapani contro l’Upea Capo d’Orlando.
A parlare sono coach Piero Bucchi e capitan Massimo Bulleri.
Tra i vari argomenti, quello dell’infermeria: non ci sono buone novità per Demonte Harper, che a causa di un ematoma salterà la partita di Trapani e con buona probabilità anche quella successiva in casa dell’Acea Roma. Il resto della squadra, invece, si sta allenando con regolarità a parte qualche piccolo acciacco.
Il primo a prendere la parola è il “Bullo” su quel che sarà il futuro della squadra: “Il primo obiettivo – dice – è arrivare in quinta posizione, quindi giocarci al meglio i playoff. La Coppa Italia è ormai storia lontana, e la Coppa europea sarà bella da ricordare per la città ma rimane solo memoria”. Per quanto riguarda i prossimi match, Bulleri ha le idee chiare: “Credo – aggiunge – che non siano solo le partite che ci mancano ad essere considerate come finali, ma è un approccio che bisogna tenere sin dalla prima partita: non è un discorso valido solo ora. Certo, la squadra ha avuto degli up and down, ma ora dobbiamo pensare a far bene nei playoff”. Il capitano guarda anche alla possibile evoluzione del team biancazzurro: “Ci sono spazi – continua il Bullo – per la crescita tecnica e fisica: già nelle ultime partite si sono visti miglioramenti con tre vittorie consecutive, e sono sicuro che se ne possano avere anche altri”. Per quanto riguarda i prossimi avversari, alcuni di essi sono giocatori esperti come lo stesso Bulleri, da Matteo Soragna a Gianluca Basile: “Vedremo – prosegue il capitano biancazzurro – chi giocherà: arrivano da quattro sconfitte consecutive, con tanta voglia di far bene di fronte al proprio pubblico. Ci saranno anche due ex motivati, come Sek Henry e Folarin Campbell. Loro sono quasi salvi e vorranno conquistare la permanenza di fronte al loro pubblico”. Quindi il Bullo riflette sulla sua generazione: “C’è la voglia – commenta – di misurarsi con le sfide. Ringrazio chi me lo permette”. In questo contesto interviene anche Bucchi: “Quando a Treviso – racconta – nel 1999, entravo in palestra, sentivo il rumore di palleggi: era lui che lavorava già da prima dell’allenamento. Anche adesso glielo vedo fare”. Quindi, torna a parlare il capitano dell’Enel Basket, proprio con le differenze rispetto al passato ed il basket fondato sull’atletismo: “Dobbiamo – sottolinea – avere elasticità nei confronti di determinati argomenti. Per chi ha fatto pallacanestro 7-8 anni fa ora è tutto diverso ma non bisogna fare i romantici, ma pensare alla diversità come un elemento per arricchirsi. Rispetto a prima, comunque, conta anche la differenza economica, abbassando la qualità e perdendo le piccole cose”. Sulla possibilità di un terzo anno a Brindisi: “Bisogna che qualcuno me lo chieda – scherza -. Sarei contento di rimanere, ho passato due begli anni di vita, anche se con qualche infortunio sul campo”. Anche in questo caso si esprime il coach: “Io non ho preclusioni – aggiunge – giocatori con questa esperienza in un gruppo eterogeneo non possono che far bene”.
Tocca poi proprio a Bucchi prendere la parola, partendo dalla situazione dell’infermeria, al netto dell’infortunio ad Harper e dalla ripercussione sulla preparazione: “La squadra – dice – sta lavorando bene ed ha più fiducia grazie al buon lavoro svolto in allenamento”. Anche il coach analizza i prossimi avversari: “Sono una squadra – spiega l’allenatore dell’Enel Basket – che ha cambiato tanto ma resta la buona qualità con giocatori che ci terranno a far bene come Henry e Campbell. Sarà una partita dura con due squadre con diverse motivazioni ma comunque importanti. Il fatto che si giochi in campo neutro non so quante persone porterà come pubblico, ma sarà un partita particolarmente sentita”. Quindi, l’aspetto tattico e la possibilità di una partita incentrata sulla corsa: “Quando si schierano – commenta Bucchi – giocatori con tanto atletismo ci possono essere queste tipologie di match. Anche le regole introdotte di recente portano verso un gioco meno ragionato e più incentrato sull’individualità”. Focus anche sull’aspetto mentale , di entrambe le squadre: “Sarà certo importante partire bene – è l’opinione di Bucchi – ma dobbiamo fare attenzione al fatto che, pur venendo da quattro sconfitte consecutive, non vuol dire che Capo d’Orlando non abbia fiducia. Anzi, credo che siano comunque arrabbiati. Ed hanno elementi di grande esperienza”.
F.Tr.
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