BRINDISI – Xylella, arriva il Ministro. La Mariano chiede incontro per la provincia di Brindisi.
“La presenza del Ministro Martina questa settimana in Puglia ed anche a Lecce, oltre che a Bari, sarà un segnale di massima attenzione da parte del Governo che va nella direzione da molti di noi auspicata, ossia quella di un confronto costante, assiduo e più produttivo tra tutti i soggetti che, a diverso titolo, sono coinvolti dall’emergenza Xylella.”
Queste le prime parole dell’On. Elisa Mariano del Partito Democratico, membro della Commissione Sanità e Affari sociali sull’incontro di mercoledì 8 aprile con il ministro Martina in quel di Lecce.
“I toni del dibattito e lo scontro sviluppatisi in queste ore intorno al piano Silletti non aiutano la risoluzione del problema. Diviene fondamentale a questo punto rafforzare l’alleanza istituzionale tra Governo ed enti locali ed avviare un coinvolgimento ampio delle comunità e degli stakeholders.- dichiara la Mariano, che richiama l’attenzione sulle necessità di un intero territorio in questo frangente – C’è bisogno della massima ragionevolezza e predisposizione alla collaborazione da parte di tutti, sia degli agricoltori che delle associazioni ambientaliste che hanno sollevato questioni importanti, come l’impatto su ambiente e salute di pesticidi ed trattamenti fitosanitari.”
Per l’onorevole Mariano, le istituzioni possono e devono diventare snodo fondamentale per un’informazione quanto più corretta e capillare possibile e per poter agire tutte in modo coordinato e concorde.
“Diversamente – ribadisce l’onorevole -sarà impossibile immaginare qualsiasi azione efficace contro questa epidemia. Per questo ritengo opportuno ed utile l’incontro con il Ministro in persona ed ho chiesto il coinvolgimento e la presenza anche dei sindaci e delle altre istituzioni del brindisino, territorio chiamato in causa tanto quanto il Salento in questa emergenza. Abbiamo davanti una sfida difficilissima e la possibilità di vincerla passa anche attraverso la nostra capacità di agire sinergicamente e per tempo e soprattutto di fare sistema. Ciò vale sia rispetto all’azione che il Governo metterà in campo nell’U.E. per rispondere all’embargo francese, sia rispetto alla assoluta necessità che possa partire un ampio programma di ricerca e di sperimentazione, a carattere internazionale, sostenuto con adeguate risorse dall’U.E. e dal governo nazionale, utile ad attivare e concretizzare un approccio di studio ed approfondimento multidisciplinare che possa dare risposte utili a debellare la piaga, come richiesto a gran voce dalle tante associazioni e dai più illuminati esperti agronomi del settore. Non è più possibile attendere oltre.”
Agnese Poci
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