BRINDISI- Si sono celebrati questo pomeriggio di funerali della cultura, hanno scelto di protestare così i ragazzi dell’Unione studentesca affiancati dai dipendenti provinciali e dalle segreterie sindacali contro la chiusura della biblioteca e del museo.
A dire il vero l’appuntamento di questo pomeriggio dinnanzi la biblioteca provinciale non ha raccolto un gran numero di proseliti se paragonati ad una grande città come Brindisi o addirittura alla sua intera provincia.
Ma chi ha partecipato lo ha fatto con la convinzione di poter sollevare le coscienze su una scelta che ha fortemente penalizzato il territorio. Da un lato gli studenti dall’altro i dipendenti provinciali.
Dopo la legge Delrio sono a rischio la biblioteca provinciale di Brindisi e il museo Ribezzo. La Regione non ha ancora emesso alcun provvedimento per il passaggio di competenza dalla Provincia. Nei settori che non sono rimasti in quota all’ente provinciale si brancola nel buio, dai servizi sociali, alla cultura, dal turismo all’agricoltura, e sono davvero tanti i dipendenti che restano nell’ incertezza.
Se così dovesse essere nella pianta organica ci sarebbero 135 dipendenti che resterebbero a loro posto perché svolgono funzioni in settori che restano di competenza dell’ente, 62 andrebbero in pensione o prepensionamento e 100 il cui destino resta oscuro perché svolgono funzioni nei settori agricoltura, turismo e cultura che dovrebbero andare in altri enti come ad esempio la regione.
Vi proponiamo l’intervista a Giulio Gazzaneo- Unione Studentesca
Lu.Pez.
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