BRINDISI – I dieci operatori del 118 licenziati pochi giorni fa si sono incatenati alle scale della sede Asl di Brindisi. Non ci stanno gli ex dipendenti dell’associazione di volontariato Soccorso Puglia, non vogliono rinunciare al loro lavoro, quello svolto con tanto sacrificio per anni. L’associazione per la quale lavoravano gestisce alcune postazioni del 118 nella provincia di Brindisi. “Ci hanno tolto la dignità, ma noi non molliamo” sostengono i dieci, ormai, ex operatori del 118.
Il consigliere comunale Francesco Renna, oggi in consiglio comunale, ha chiesto di convocare una riunione dei capigruppo con il direttore amministrativo della Asl Br Giuseppe Pasqualone per discutere appunto della situazione degli operatori 118 licenziati.
La lettera di licenziamento è datata il 18 marzo 2015. Gli operatori hanno ricevuto la comunicazione per licenziamento individuale plurimo. Si tratta di nove lavoratori a tempo indeterminato full time e di un lavoratore a tempo indeterminato parziale.
Lo scorso 23 marzo gli stessi ex operatori del 118 hanno manifestato sotto la sede dell’Asl in via Napoli a Brindisi insieme ai rappresentanti della Funzione pubblica della Cgil. Secondo Antonio Macchia (Cgil) il delicato tema che si sta trattando riguarda probabilmente gli effetti prodotti negli anni dall’impronta privatistica attuata in ambito sanitario, con particolare riferimento al servizio di emergenza territoriale 118, che deve invece essere riportato alla mano pubblica.
“Ci battiamo da tempo – ha affermato Macchia – affinché il Servizio 118 abbia al suo interno operatori strutturati contrattualmente possibilmente direttamente con la Asl. Ovvero con la internalizzazione del sistema.”
La Asl di Brindisi con delibera del 16 febbraio scorso n. 203, ha invece ampliato le convenzioni (ormai quasi tutto il 118 è in mano ai privati) con altre Associazioni di volontariato, che gestiranno le postazioni di Tuturano e Villa Castelli.
Il sistema di emergenza-urgenza del 118 è formato per la maggior parte da operatori ‘volontari’. Quest’ultimi, però, svolgono gli stessi compiti, orari, e turni di quelli che hanno un contratto.
BrindisiOggi
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