BRINDISI- Pronta la nuova pianta organica della Provincia di Brindisi dopo la legge Delrio. Tagliato il 50 per cento del personale così come previsto dalla norma. Ieri la bozza è stata presentata dal segretario generale dell’ente al consiglio provinciale chiamato ad esprimersi su questo provvedimento. La decisione definitiva sarà assunta il 31 marzo dalla stessa assise provinciale. “Una bozza elaborata sulle funzioni che restano di competenza della Provincia e non sulle persone”, ci tiene a sottolinearlo il presidente Maurizio Bruno.
Fatti due conti la situazione dovrebbe essere così: su 297 dipendenti in tutto, 135 dovrebbero restare alla Provincia perché aventi ruoli in funzioni definite fondamentali, per 62 è previsto il pensionamento anticipato o per anzianità, per 50, nel caso della polizia provinciale, questa dovrebbe confluire nel corpo forestale dello Stato (sempre che anche questo non venga abolito) e la parte restante dovrebbe essere legato a percorsi di mobilità del mercato del lavoro, insomma con poche certezze. Altri 50 poi riguardano coloro che svolgono ruoli nei settori non riconosciuti come fondamentali, questi dovrebbero passare alla Regione visto che ha assunto le competenze in queste ambiti. Insomma per un centinaio ancora il loro futuro non è chiaro.
La legge sull’abolizione delle Province avrà pur tagliato i costi della politica, ma nello stesso tempo si è rivelata una catastrofe in tanti ambiti. Una legge incompleta che non ha tenuto conto delle conseguenze sui servizi ai cittadini. Si brancola nel buio, a Brindisi a rischio chiusura la biblioteca provinciale e il museo provinciale. La cultura è passata in mano alla Regione.
Non se la passano meglio i dipendenti della società Santa Teresa (società in house della Provincia) che avrà meno commesse. Il presidente della Provincia Maurizio Bruno cerca di assicurare questo personale. “Per la Santa Teresa stiamo studiando il piano d’impresa con l’intento che nessuno resti a casa”.
Ad esprimere forte preoccupazione è il consigliere provinciale di Ncd Giuseppe Cavallo. “Già in tempi non sospetti, intercettando le paure dei dipendenti- dice Cavallo- ma anche l’approssimazione e la leggerezza con cui le istituzioni stavano affrontano il problema, ho avanzato le mie preoccupazioni sulla futura pianta organica della provincia di Brindisi. Nella giornata di ieri ci hanno illustrato la bozza di pianta organica sottoposta al consiglio dal segretario generale, per l’occasione giardiniere armato di cesoia automatizzata chiamato a tagliare la metà della pianta organica. Si tratta di un 50% di dipendenti, ancora senza un nome e un cognome e quindi, almeno per i consiglieri, un freddo numero. Ci ritroviamo oggi a dover assumere un’enorme responsabilità, per altro “alla cieca”, sulla base di criteri decisi, appunto, dalla dirigenza.”
Cavallo insieme al capogruppo di Fratelli d’Italia Grazia Neglia, ha chiesto al presidente dell’ente Maurizio Bruno una riunione urgente con i capigruppo, i rappresentanti sindacali ed i componenti dell’Osservatorio Provinciale. La riunione è stata fissata per venerdì. “Questa bozza-spiega il presidente Bruno sarà elaborata anche con il confronto delle delegazione trattante, con le stesse organizzazioni sindacali. La scelta è stata fatta sulle funzioni che restano alla Provincia: scuola, viabilità e tutte le competenze sull’ecologia, non sulle persone.”
Il personale provinciale dal mese di dicembre è ormai in presidio permanente.
Lucia Portolano
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