BRINDISI- Licenziati dieci operatori del 118 dall’associazione di volontariato Soccorso Puglia. Questa mattina i dieci ex dipendenti insieme alla funzione pubblica CGIL hanno deciso spontaneamente e pacificamente di protestare fuori dalla sede della Asl in via Napoli. L’associazione per la quale lavoravano gestisce alcune postazioni del 118 nella provincia di Brindisi. Gli operatori hanno ricevuto una comunicazione per licenziamento individuale plurimo. Si tratta di nove lavoratori a tempo indeterminato full time e di un lavoratore a tempo indeterminato parziale, che il 18 marzo marzo hanno ricevuto la lettera di licenziamento.
“Il delicato tema che si sta trattando – afferma Antonio Macchia, funzione pubblica Cgil- riguarda probabilmente gli effetti prodotti negli anni dall’impronta privatistica attuata in ambito sanitario, con particolare riferimento al servizio di emergenza territoriale 118, che deve, invece, essere riportato alla mano pubblica. Ci battiamo da tempo affinché il Servizio 118 abbia al suo interno operatori strutturati contrattualmente possibilmente direttamente con la Asl. Ovvero con la internalizzazione del sistema.”
La ASL BR con delibera del 16 febbraio scorso n. 203, ha invece ampliato le convenzioni (ormai quasi tutto il 118 è in mano ai privati) con altre Associazioni di volontariato, che gestiranno le postazioni di Tuturano e Villa Castelli.
“L’attuale sistema emergenza\urgenza 118- aggiunge Macchia- è portato avanti principalmente da operatori “volontari”, che sebbene svolgano con grande dedizione e professionalità il loro lavoro, non hanno una benché minima garanzia assicurativo-previdenziale, oltre che economica. La Funzione Pubblica CGIL ritiene, pertanto, che le istituzioni preposte, innanzitutto la ASL BR e la Regione Puglia, avendo anche un impegno sociale, debbano trovare soluzioni operativamente percorribili per salvaguardare i posti di lavoro”
BrindisiOggi
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