BRINDISI – Biblioteca provinciale, contro la chiusura dello spazio di informazione e cultura per tutti i cittadini della provincia di Brindisi si moltiplicano le iniziative, di pari passo all’incontro istituzionale che si terrà mercoledì 25 marzo a Roma nella riunione dell’Osservatorio nazionale delle regioni.
Stanno prendendo vita diverse manifestazioni per sensibilizzare le autorità competenti a non abbandonare la Biblioteca e gli altri servizi oggi garantiti dalla provincia.
È partita stamattina la raccolta firme online sulla piattaforma change.org a favore della garanzia del diritto all’informazione dei cittadini, cui potete aderire cliccando il seguente link:
Garantire il diritto all’informazione dei cittadini (change.org)
Altro gesto, accorato, è la lettera aperta scritta al Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola. Vi proponiamo il testo integrale.
“Caro Nichi,
come ben sai la Legge n. 56 del 7 aprile 2014 (“Legge Del Rio”) non prevede la Cultura tra le funzioni fondamentali delle Province e la Giunta regionale pugliese, finora, non ha approvato un disegno di legge di riordino delle funzioni che dica in modo chiaro #achicompetelacultura e quale soggetto istituzionale dovrà svolgere tale funzione sul nostro territorio.
Sai anche bene che nella funzione Cultura rientrano i patrimoni di strutture, risorse umane e strumentali ed i servizi offerti dalle Biblioteche provinciali, servizi che rischiano di essere cancellati producendo, di fatto, l’annullamento di diritti fondamentali per i cittadini. Il contesto normativo attuale già individua nella Regione l’Ente deputato allo svolgimento di importanti funzioni correlate al mondo delle biblioteche ed il Codice dei beni culturali e del paesaggio attribuisce alla Regione “le funzioni di tutela che abbiano ad oggetto manoscritti, autografi, carteggi, incunaboli, raccolte librarie, nonché libri, stampe e incisioni non appartenenti allo Stato”
Durante gli anni della Tua Amministrazione la Puglia “ha ripensato al ruolo delle biblioteche investendo in progetti di riqualificazione, ampliamento, riconversione … per rilanciarne il ruolo e la centralità culturale e sociale. Questo anche attraverso l’implementazione di nuovi servizi per il pubblico, la trasformazione e l’attrattività degli spazi dedicati, la costruzione di servizi e relazioni culturali con l’utenza anche tramite il web e i sistemi di catalogazione integrata in rete.“ (cit. Nichi Vendola) diventando, per il settore Biblioteche, punto di riferimento a livello nazionale e riuscendo a creare una rete regionale di 238 biblioteche tra pubbliche, religiose, universitarie e private, organizzata in 6 Poli, 4 dei quali gestiti dalle Biblioteche provinciali di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce. Oggi questa rete di accesso al sapere ed alla conoscenza, raggiungibile da tutti i cittadini pugliesi, che ha favorito l’inclusione sociale, la ricerca e l’integrazione, è messa a rischio perché tassello importante di questa struttura sono stati i Poli bibliotecari provinciali che, oltre ad esercitare le funzioni proprie delle biblioteche di pubblica lettura, hanno svolto a vantaggio delle Biblioteche collegate, attività di assistenza informatica, di coordinamento per lo sviluppo delle raccolte, di costruzione del catalogo unico provinciale, di formazione e aggiornamento dei bibliotecari, di misurazione dei servizi, di consulenza e di riferimento nella pratica di lavoro, di impulso e supporto nella realizzazione di importanti progetti di promozione della lettura.
I sottoscritti fanno pertanto appello alla Tua sensibilità affinché il patrimonio di strutture, documenti, risorse umane e servizi costituito dalle Biblioteche provinciali possa continuare ad esistere, e la Puglia continuare a essere punto di riferimento del sistema bibliotecario nazionale e della vita culturale italiana perché“Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.” (cit. Margherite Yourcenar)
Lo chiediamo soprattutto perché “La cultura non può essere solo per pochi, la cultura ha a che fare con la vita, con un’idea di sviluppo, persino con l’approccio che si ha nei confronti del proprio territorio. Mettere in secondo piano la cultura, significa chiudere una finestra importante sul futuro. … Le aree archeologiche, i musei, le biblioteche, gli archivi devo trasformarsi in luoghi dinamici di benessere orientati all’incontro e allo sviluppo di idee, progetti, socialità; valorizzazione in modo integrato dei beni della cultura, dello spettacolo e dell’ambiente …” (cit. Nichi Vendola )
Se è vero che la poesia è nei fatti Ti chiediamo di garantire la prosecuzione dei servizi esistenti ed il diritto dei cittadini pugliesi all’informazione libera e plurale attraverso la regionalizzazione dei Sistemi bibliotecari sovracomunali.”
Agnese Poci
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