BRINDISI- Nuovo stop per il depuratore di Carovigno. Il Tar di Lecce ha accolto il ricorso presentato dal Consorzio di Torre Guaceto contro l’autorizzazione della Regione Puglia allo scarico del depuratore nell’Area Marina Protetta. Il ricorso era stato presentato pochi giorni fa dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, al fine di evitare che le acque di depurazione potessero sfociare nell’oasi protetta con il rischio di inquinamento. Area già contaminata a causa delle acque di Canale reale che sfociano in questo tratto di mare.La prima sezione del TAR Lecce ha accolto la richiesta del Consorzio, difeso dall’avv. Carlo Tangari, di emissione di un decreto urgente di sospensione dell’autorizzazione rilasciata dalla Regione Puglia a favore dell’AQP SpA, con Determinazione del Servizio Tutela delle Acque n. 163 del 23.11.2012, che consentiva l’avvio dello scarico delle acque reflue urbane dell’impianto di depurazione del Comune di Carovigno nella Zona A dell’Area Marina Protetta. Il Presidente del Tribunale Amministrativo, Antonio Cavallari ha così accolto la sospensione del provvedimento emanato dalla Regione.
Il Tar ha dichiarato “come grave la lesione al corpo ricettore che deriverebbe dall’avvio dello scarico dei refluo”. A questo si aggiunge che gli Uffici della stessa Regione Puglia dediti alla tutela del Territorio e del Paesaggio, in seno alla conferenza dei servizi avevano espresso parere negativo al rilascio dell’autorizzazione e, nonostante ciò, gli uffici tecnici dell’Assessorato dei Lavori Pubblici, hanno ritenuto di dover ugualmente acconsentire lo scarico.
All’udienza collegiale, fissata per il prossimo 9 gennaio 2013, il Wwf Italia si costituirà ad adiuvandum , al fianco del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, al fine di chiedere che sia confermata la sospensione dell’efficacia del determina adottata dalla Regione Puglia .
Il Wwf attacca la Regione e parla di incapacità di programmare gli interventi di gestione delle acque e di pianificare le opere pubbliche. “La Deliberazione CIPE 60/2012 assegna 3 milioni di euro di risorse per la realizzazione e la rifunzionalizzazione della condotta già presente e mai entrata in funzione- spiega l’associazione ambientalista. Da mesi il Wwf propone di allungare il percorso della condotta per lo scarico delle acque reflue, in maniera da farle sfociare al largo e fuori dall’Area Marina Protetta e dal sic Posidonieto. Le parole chiave che permetteranno una tutela reale sono riutilizzo e raffinamento in agricoltura dei reflui e impianti di fitodepurazione. Evitando di sprecare le acque reflue, disperdendole in mare, ma riutilizzandole in agricoltura dopo un affinamento ulteriore, si eviterebbe di far accumulare liquami nel Canale Reale e, soprattutto nel periodo estivo, si farebbe fronte alla richiesta irrigua dei campi coltivati”.
Brindisioggi
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