“Il protocollo d’intesa tra il porto e il Comune? E’ un bluff”

FRANCAVILLA FONTANA – “Il protocollo d’intesa firmato tra il Comune di Francavilla Fontana e il porto di Taranto per il rilancio del Centro di carico Intermodale è un bluff”. A dirlo è il senatore francavillese Euprepio Curto nonché consigliere comunale.

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Da sinistra: Prete e Bruno

La firma è avvenuta lo scorso 16 febbraio. Una stretta di mano tra il sindaco di Francavilla, Maurizio Bruno e il presidente dell’Ente tarantino, Sergio Prete e il protocollo, che da mesi era vantato dall’amministrazione comunale, è giunto alla firma. Inizialmente, quando del progetto se n’è discusso in consiglio comunale, non tutti sono stati d’accordo. Tanti, infatti, sono stati coloro che dichiararono apertamente le proprie perplessità riguardo le modalità con le quali il primo cittadino dichiarava di voler risanare la cattedrale nel deserto della Città degli Imperiali.

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Euprepio Curto

“Come è ben noto, – scrive Curto – nel corso del dibattito tenutosi in Consiglio comunale sul tema del rilancio del Centro di Carico Intermodale di Francavilla ebbi ad esprimere motivate e serie perplessità. Purtuttavia, ritenni di esprimere il voto favorevole sul testo del protocollo d’intesa che  sarebbe stato sottoscritto tra il Comune di Francavilla Fontana e l’Autorità Portuale di Taranto non solo perché era stato recepito un emendamento che non ci legava mani e piedi alle vicende tarantine, ma anche  come segno di responsabilità da parte di chi, al netto delle vicende amministrative, era stato colui che sull’Intermodale di Francavilla Fontana aveva fatto giungere corposi finanziamenti, aimè ancora non utilizzati”.

Infatti, alla fine della seduta consiliare la bozza passò con parere favorevole unanime, ma con un emendamento ben specifico. La correzione, infatti, sostanzialmente prevede la possibilità che il Comune di Francavilla Fontana possa svincolarsi dal protocollo in qualsiasi momento ne senta la necessità. Il protocollo avrà validità di cinque anni.

“Il Protocollo d’intesa, peraltro, nelle premesse riferiva di un Porto di Taranto, – sottolinea il senatore francavillese – terzo porto nazionale per la movimentazione delle merci, con particolare riferimento alle ipotesi di potenziamento e adeguamento delle dotazioni infrastrutturali per sviluppare l’import/export delle merci, con particolare riferimento ai traffici containerizzati in quanto scalo privilegiato per i collegamenti con il medio Oriente, il Nord Africa e tutti i porti del Mediterraneo. E proseguiva evidenziando l’interesse dello stesso Porto di Taranto verso nuove ipotesi di sviluppo: Piastra Logistica, Distripark e Zona Franca non interclusa”.

“Senonché – continua – proprio l’altro ieri autorevolissimi organi d’informazione hanno riferito di una situazione incandescente nel Porto di Taranto dove, da fine dicembre 2014, il terminal container è chiuso alle operazioni commerciali. Con l’ovvia conseguenza che a partire dal gennaio 2015 ad oggi nessun container ha trovato collocazione sulle banchine ioniche.  Un dato devastante se solo si considera che nell’anno 2011 transitarono ben 604 mila teu (contenitori da venti piedi) e che pertanto a tutto il mese di marzo si presume una perdita di ben oltre 150 mila euro”.

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Il centro di carico Intermodale

L’idea quindi è quella di trasformare il Centro Intermodale, che inizialmente aveva una destinazione d’uso da centro per lo stoccaggio e la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, a centro logistico di secondo livello connesso ad attività di trasporto merci. Le finalità del protocollo, così come specificato nella bozza del documento, sono: approfondimento delle concrete possibilità di condivisione di strategie di sviluppo derivanti dalla cooperazione tra i due enti e tra gli operatori economici direttamente interessati a tale collaborazione attraverso l’utilizzazione delle aree e dei servizi del Porto di Taranto e del Centro intermodale di Francavilla Fontana; la partecipazione congiunta a progetti ed eventi, anche di respiro internazionale, al fine di promuovere e potenziare il sistema logistico del Porto di Taranto.

“Se a tutto ciò si aggiunge il fatto che non sarà per un puro caso se Evergreen ha sostanzialmente abbandonato Taranto per il Pireo, che i lavori per il dragaggio dei fondali non vede ancora spiragli positivi, che vi è preoccupazione anche per il rinnovo della cassa integrazione  per i lavoratori di quell’area portuale, viene naturale chiedersi se effettivamente abbia visto nel giusto l’A.C. nel volere quel Protocollo, oppure Curto che ebbe  a definirlo ‘fumo negli occhi’. Un fatto è certo. Questa via, così magnificata dall’attuale maggioranza, si appresta e predispone ad essere un vero e proprio bluff. Che, almeno per quanto mi riguarda, non consentirò sia consumato nel silenzio generale, in quanto a breve chiederò una prima verifica sullo stato dell’arte, e, ove vi dovesse essere conferma della impraticabilità di quella intesa, non esiterò un solo minuto a chiedere che quel protocollo d’intesa divenga carta straccia” conclude Euprepio Curto.

Si sa anche molto bene che il Comune di Francavilla Fontana dovrebbe restituire alla Regione Puglia un milione di euro a causa dei lavori mai realizzati presso il Centro di carico Intermodale. Il giorno dopo la firma del protocollo il sindaco Bruno e l’assessore ai Lavori Pubblici, Tommaso Resta, recandosi presso la sede di via Capruzzi affermarono che ‘avrebbero chiesto alla Regione di non restituire quei soldi, ma che questa amministrazione li avrebbe investiti per l’opera incompiuta’.

Mar.De.Mi.

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