BARI- Un disegno di legge che libera le aziende dal controllo delle emissioni odorigene. Se la regione Puglia lo approvasse le aziende sarebbero libere da vincolo e l’Arpa non avrebbe gli strumenti per mitigare l’impatto ambientale .
Questo è in sostanza l’allarme lanciato dallo stesso direttore generale dell’Arpa Giorgio Assennato alla notizia che la V Commissione Regione Puglia il 4.3 scorso ha approvato un disegno di legge, primo firmatario il Consigliere PD Epifani, che abolisce le attività di controllo sulle emissioni odorigene.
Assennato scrive a Vendola ed Introna una lettera aperta per esporre quelle che saranno le inevitabili conseguenze dell’entrata in vigore di questa legge.
La legge attuale regolamenta le emissioni puntuali e diffuse di tutte le aziende responsabili di impatto osmogeno (impianti di depurazione, compostaggio, trattamento rifiuti, raffinerie, rendering animale, combustione di biomasse, ecc.), oltre che dei sansifici, l’ eventuale entrata in vigore di questa legge invece “rappresenta una complessiva deregolamentazione delle emissioni odorigene in atmosfera- dice Assennato- che delegittima ogni azione volta al controllo di tali emissioni, malgrado l’enorme domanda della popolazione esposta a tali fenomeni”.
Non solo : “Qualora il Consiglio Regionale Pugliese approvasse tale improvvido disegno di legge, ciò costituirebbe un atto in completa controtendenza rispetto alla produzione normativa regionale degli ultimi anni, che ha visto l’emanazione di dettati assolutamente innovativi, volti alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini (basti ricordare la Legge Regionale sulla diossine, quella sul benzo(a)pirene e quella sulla valutazione del danno sanitario), atto di sapore reazionario, che farebbe arretrare la governance pugliese di almeno 16 anni”.
L’Arpa invece chiede che siano rispettati i limiti anche delle emissioni odorigene, e che i controlli non vengano meno “consentendo la continuità del sistema di controlli, necessario per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, piuttosto che gli interessi di pochi soggetti inquinatori.”
BrindisiOggi
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