BRINDISI-Una proposta bipartisan, dal sapore di centrodestra e centrosinistra, chiesta da due parlamentari del Pd e del Pdl. Proprio così, l’ emendamento alla legge di stabilità con il quale si stabilisce che a partire dal 2013 il gettito Imu di capannoni ed opifici, e quindi di Enel e delle grandi aziende, deve andare allo Stato, è stato presentato in Commissione Bilancio dagli onorevoli Giovanni Legnini del Pd e Paolo Tancredi del Pdl. A Brindisi si solleva la protesta, per quella che sembra una proposta beffa, in quanto questo presuppone che l’Imu che dovrà pagare Enel Sfir, Sanofi Aventis ed altre aziende andranno direttamente allo Stato e non al Comune.
Dopo Consales e la Cgil, oggi interviene il gruppo di Brindisi Bene Comune, rappresento in Consiglio comunale da Riccardo Rossi. Il consigliere si rivolge ai partiti di appartenenza dei due onorevoli per bloccare la proposta. “Dopo tanti anni si è ottenuto che l’Enel- scrive Rossi- ma presto tutte le grandi aziende, versi quanto dovuto nelle casse comunali e adesso questi incassi dal prossimo anno ( i 23 milioni del 2012 non sono in pericolo ) valutabili in almeno una decina di milioni di euro all’anno saranno girati allo Stato. In definitiva lo Stato socio di Eni ed Enel incassa da queste aziende non solo grandi dividendi ma adesso anche le tasse municipali. In città restano solo i veleni con i danni all’ambiente e la salute”-
Rossi fa notare che questo emendamento consente allo Stato di incassare circa 900 milioni di euro in più all’anno. “Chiediamo al Pd e al Pdl – continua il consigliere comunale- di modificare l’emendamento che loro propongono in Commissione Bilancio nella parte che prevede il trasferimento del gettito Imu per gli opifici allo Stato Centrale in quanto fortemente lesivo per gli interessi di Brindisi e di tutte le città che ospitano grandi impianti. Ognuno si assuma le proprie responsabilità”.
Brindisioggi
Commenta per primo