130 lavoratori della Santa Teresa sull’orlo del baratro: Aiutateli, ecco il loro appello

BRINDISI- Si rivolgono a tutti, politici, istituzioni, persino ai due vescovi  di Brindisi e di Oria. I dipendenti della Santa Teresa, società a totale capitale pubblico della Provincia sono sull’orlo del baratro. Il 30 aprile prossimo scadranno i contratti di affidamenti che non potranno più essere rinnovati.  Sono 130 persone che rischiano il posto di lavoro, davanti al silenzio della Regione, che ancora non ha stabilito le totali competenze dell’ente. Davanti ad una legge Delrio, che imposto tagli, lasciando le Province, e fregandosene del futuro dei lavoratori. Un gruppo di lavoratori scrive di proprio pugno un nuovo appello che riceviamo e pubblichiamo integralmente.
“A poche settimane dalla scadenza dei piani d’impresa con l’Ente Provincia (il 30 aprile prossimo) non è concepibile che non si sia ancora trovato uno spazio nella fitta agenda del governo regionale sul caso della nostra società partecipata.

Ad un passo dal licenziamento, chiediamo lumi sulla nostra situazione. Molti lavoratori hanno famiglie mono-reddito ed alcuni con mutuo e finanziamenti sulle spalle.  Chiediamo che venga indicata chiaramente dalla regione Puglia quale è la strada da percorrere, se questa strada porta a possibili programmi di finanziamento dei servizi da attivare sul territorio oppure se c’è la possibilità di utilizzare diversamente le nostre competenze o se, semplicemente, verremo a breve licenziati.

Qualcuno deve prendersi la responsabilità di scelte chiare, lo dovete a noi, alle nostre famiglie. Ci rivolgiamo innanzitutto agli esponenti del governo regionale ed anche nazionale (il problema delle partecipate coinvolge l’intero Paese). Lo dovete all’onorabilità del ruolo che ricoprite, perché l’unica cosa che non possiamo accettare è che si arrivi alla fine di aprile e si spenga tutto in silenzio.

In questo momento così drammatico, favorito dall’assenza di proposte e dall’inerzia delle istituzioni locali e nazionali,  valga quell’insegnamento di  irriducibile speranza, oggi sempre più attuale, che risuona nei momenti di “allarme” a livello occupazionale: “Chi  lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”.

 BrindisiOggi

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