BRINDISI- Lino Giurgola va ai domiciliari in ospedale. Il gip ha convalidato l’arresto per l’imprenditore brindisino che martedì mattina armato di due pistole si è recato presso l’Autorità portuale, e sotto la minaccia dell’arma si è barricato per per oltre 30 minuti in una stanza con il presidente dell’ente e il segretario generale. Questa mattina si è tenuto l’interrogatorio di garanzia, Giurgola è assistito dall’avvocato Massimo Manfreda. Per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari in ospedale, così come richiesto dal suo legale.
Intanto nella giornata di oggi l’imprenditore si è dimesso da tutti gli incarichi, ed è stato nominato un nuovo amministratore per le sue aziende.
Giurgola è accusato di sequestro di persona, minaccia aggravata e porto abusivo di armi in luogo pubblico, dal punto di vista prettamente amministrativo, fanno sapere dalla polizia di frontiera che indaga sulla vicenda, si è dovuto procedere al ritiro cautelativo, di tutte le armi dallo lui possedute.
Durante una perquisizione domiciliare erano stati trovati 10 fucili, 3 pistole, 1 sciabola e 1 fioretto, oltre a cartucce e proiettili di varia natura e di vario calibro. Le armi erano regolarmente detenute ed era titolare di porto di pistola. Ma la decisione è stata adottata dopo che l’imprenditore ha utilizzato come minaccia una pistola e l’altra l’aveva indosso, una Smith & Wesson e una semiautomatica Tanfoglio, durante l’irruzione nell’Ufficio del Presidente dell’ Autorità Portuale.
Il porto d’armi gli era scaduto ed allo stato non ancora rinnovato. Le armi sono state trasferite in questura.
BrindisiOggi
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