Parlano due imprenditori portuali: “Bisogna arrivare a questo per avere un dialogo col presidente?”

BRINDISI – “Bisogna forse arrivare davvero a queste determinazioni per avere una risposta, un dialogo, un qualcosa che ci spetta dal presidente e dall’Autorità portuale? Tutta la mia solidarietà e vicinanza a Lino Giurgola”. Un interrogativo forte e chiaro da parte di un operatore marittimo di Brindisi, Adriano Guadalupi, per commentare la terribile vicenda successa stamani nell’Autorità portuale dove un imprenditore, Pasquale Giurgola, armato di due pistole si è barricato in un ufficio con il presidente Hercules Haralambides e il segretario generale Salvatore Giuffrè.

Tutti sono scossi, operatori del settore e non. Un episodio che ha lasciato un’intera città sgomenta. La domanda più frequente è: Perché? Perché una persona, un imprenditore molto conosciuto in città, che da anni lavora con il porto,  arrivi a compiere  un atto del genere? Solo lui, Lino Giurgola, potrà rispondere a tutto ciò.

“Sono ancora molto scosso da quello che accaduto stamattina. – ha affermato a BrindisiOggi.it Guadalupi – Il presidente Haralanbides non lo passiamo comparare con nessun altro presidente dell’Autorità, parlando in generale. Per esempio, io vi voglio fare un esempio: dopo varie richieste in Comitato portuale fatte da me finalmente l’anno scorso siamo riusciti ad avere la convocazione di un Comitato straordinario monotematico ovvero ‘strategia di sviluppo delle attività portuali: atti conseguenti’; il comitato è stato riunito il 26 febbraio 2014. Dopo 33 giorni in occasione di un Comitato ricordai al presidente che stavamo ancora aspettando le risposte alle nostre domande. (La comunicazione riguardava cosa c’era e non c’era nel porto di Brindisi, un documento redatto da Adriano Guadalupi e Teo Titi ndr). Il nostro presidente mi rispose che le avrebbe dovuto dare il segretario generale. Dopo un anno ci ritroviamo ancora qui, senza nessuna risposta”.

Quello che rimarca  l’agente raccomandatario marittimo brindisino è la mancanza di dialogo tra operatori e l’Ente portuale. A dire di Guadalupi, ma non solo, una deficienza esistita da quando Hercules Haralandes è al comando dell’Autorità portuale di Brindisi.

“Da quando il presidente è al comando – continua Guadalupi – non ho mai visto che abbia chiamato gli operatori per conoscerli. Vi faccio un altro esempio: La questione di Grimaldi e mi collego con l’amico Giurgola, il presidente ad oggi non l’ha portata in Comitato. Sta facendo deteriorare gli animi degli operatori portuali facendo capire cose strane e contrarie ai cittadini. A Grimaldi nessuno può dire che non è un operatore di livello mondiale. Nel caso di Grimaldi quello che noi cerchiamo di dire ad Haralambides di aspettare che le banchine siano pronte o chiedere ad un armatore straniero di avere una banchina. Grimaldi non ce l’ha, ma è come se ce l’avesse. C’è qualcosa che non va o forse non è mai andato. Problemi di fondo da quando c’è lui. Varie volte ho invitato il presidente a dimettersi”.

Dello stesso parere di Guadalupi è anche l’imprenditore Franco Aversa: “Vorrei dire tanto, ma mi limito a dire che se un imprenditore come Giurgola, stimato, ha avuto questo atto disperato bisognerebbe prima di tutto capirne le motivazioni. Un atto indubbiamente non giustificabile, ma bisogna capire le motivazioni che hanno portato un imprenditore di questo livello a compiere un atto così disperato. La riflessione dovrebbe esserci da parte di tutti soprattutto da parte dell’Autorità portuale. Da tempo è stata lamentata la mancanza di dialogo, forse l’apertura al confronto eviterebbe di far scoppiare queste situazioni. Ovviamente la nostra categoria è ancora frastornata, è un episodio che non dovrebbe succedere”.

Maristella De Michele