BRINDISI – A distanza di dieci giorni dall’aggressione ai due volontari della Lepa nel parco Saline di Punta della Contessa a Brindisi per evitare che i cacciatori catturassero le lepri così come disposto dal Tar, intervengono due componenti del Comitato Faunistico Provinciale, Attilio Lorenzini e Cosimo Quaranta. “Tutto è stato svolto senza nessun rispetto delle norme e delle più importanti prescrizioni dettate dall’autorizzazione regionale” sostengono i due membri.
Il caso delle lepri a Brindisi è vecchio da anni, ma l’ultimo episodio è avvenuto lo scorso 7 febbraio. Il Tar ha bloccato la cattura delle lepri accogliendo il ricorso presentato dalla Lepa contro, appunto, il decreto del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che autorizzava, invece, la cattura di 110 animali con le reti nel parco naturale delle Saline di Punta della Contessa.
“Il via libera della cattura è avvenuta – continuano – in un periodo che dal termine dell’attività venatoria e prima di una consistente attività riproduttiva; sotto la diretta responsabilità e sorveglianza del Comune di Brindisi in qualità di Ente gestore dell’area protetta e da personale da esso dipendente o da persone residenti nell’area protetta, preventivamente autorizzati. In relazione alla prima prescrizione il Comune ha proceduto, ancora una volta ad autorizzare, nel periodo peggiore il prelievo delle lepri proprio nel periodo in cui certamente sono tutte gravide tanto che negli anni precedenti il Tribunale Amministrativo ha puntualmente sospeso. Va rammentato che il calendario venatorio prevede la chiusura dell’attività venatoria della lepre al 31/12. Pertanto è evidente che nel mese di febbraio ci si debba trovare di fronte ad una consistente attività riproduttiva”.
Secondo Lorenzini e Quaranta ‘le attività di cattura non erano svolte sotto la diretta responsabilità del Comune di Brindisi non essendoci alcun rappresentate e/o dipendente. Anzi tali operazioni venivano svolte sotto la direzione dell’Ambito Territoriale di Caccia di Brindisi’.
Inoltre, l’Amministrazione Provinciale di Brindisi – secondo i due componenti del Comitato Tecnico Faunistico Provinciale – ha autorizzato l’immissione delle lepri catturate senza passare obbligatoriamente dal Comitato tecnico così come prevede la norma sulle attività di ripopolamento.
“Pertanto – dicono – l’atto della Provincia oltre a contenere un vizio formale rilevante, è privo di un naturale contributo che il Comitato Tecnico avrebbe potuto dare in relazione alla scelta delle aree da immettere, atteso che, anche questo aspetto rientrava tra le prescrizioni autorizzative della Regione”.
“Insomma ci si chiede se è più opportuno parlare di improvvisazione, negligenza oppure incapacità, anche alla luce del fatto che la polizia provinciale, per sua stessa ammissione, non sapeva nulla delle catture che dovevano essere fatte ed inspiegabilmente nessuno degli uffici dell’amministrazione comunale era presente a partire dal direttore del parco e proseguendo fino all’assessore al ramo. Rimane la necessità di chiedersi se è proprio la Pubblica Amministrazione che non vuole risolvere il problema delle lepri nel parco regionale” concludono Lorenzini e Quaranta.
BrindisiOggi
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