Furto di attrezzi agricoli nella villa confiscata alla mafia

TORCHIAROLO – Furto di attrezzi agricoli nella villa confiscata alla mafia a Torchiarolo. Durante la notte tra il 10 e 11 febbraio ignoti si sono introdotti all’interno di un capannone presso la villa confiscata e in gestione della Cooperativa Terre di Puglia – Libera Terra, luogo in cui è in fase conclusiva la costruzione di una lavori cantina vitivinicola finanziata con il Pon Sicurezza dal Ministero dell’Interno. La struttura era di proprietà del cassiere della Sacra corona unita, Cosimo Antonio Screti. Il furto ha riguardato un camion, diverse attrezzature agricole, motozappe, gasolio e motoseghe.

Dopo il furto del trattore avvenuto a fine novembre, nuovi danni per la Cooperativa “Terre di Puglia – Libera Terra” nata nel gennaio 2008 da giovani pugliesi, per il riutilizzo dei beni confiscati alla Sacra corona unita a Mesagne e nel brindisino. Due furti a distanza di pochi mesi che costringono la cooperativa a rallentare il lavoro in atto sui terreni confiscati.

alessandro leo libera
Alessandro Leo

“Sono giorni particolarmente difficili. – ha scritto su Facebook Alessandro Leo, responsabile della cooperativa – La nostra cooperativa ha subito due gravi furti di mezzi agricoli nell’arco di pochissimo tempo. Confidiamo nel lavoro delle Forze dell’Ordine, sperando ritrovino il maltolto e arrestino i responsabili. A noi il compito di superare la fatica di un lavoro quotidiano che oggi è di certo un po’ meno sereno”.

I giovani della cooperativa, dopo il sopralluogo tecnico, hanno presentato una denuncia contro ignoti alla locale compagnia dei carabinieri. Già nel passato più volte la cooperativa Terre di Puglia – Libera Terra è stata oggetti di numerosi atti intimidatorio e incendi che hanno distrutto vigneti ed ettari di grano.

“Questi fatti ci amareggiano e ci preoccupano – afferma in una nota Libera -, ma confidiamo nell’operato e nell’intervento delle forze dell’ordine, già ampiamente dimostrato in altre circostanze. Andiamo avanti senza alcun cedimento e proseguiamo con più convinzione nel nostro lavoro di recupero e riutilizzo dei beni confiscati, continuando a coltivare la speranza, la freschezza di prospettive fondata su lavoro vero, tenace e concreto.”

Mar.De.Mi.

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