Tentativo di rapina al Despar, ma il titolare 76enne reagisce e fa fuggire i rapinatori

LATIANO – Tentativo di rapina a un altro supermercato questa volta a Latiano. Ad essere preso di mira il Despar in via della Resistenza. Ad entrare in azione tre banditi con volto travisato, – stando alla ricostruzione effettuata dagli uomini dell’Arma – due di loro armati di pistola e uno di machete. Si sono avvicinati ai registratori di cassa, ma il proprietario un uomo di 76 anni, senza esitare, ha reagito e i rapinatori sono stati costretti a fuggire. Sul posto i carabinieri della stazione di Latiano che hanno già acquisito i filmati delle telecamere presenti dell’attività commerciale.

tentativo di rapina despar latiano
Un’immagine ripresa dalle telecamere

Il tentativo di rapina è avvenuta prima delle 20. I tre rapinatori hanno fatto irruzione indisturbati per mettere a segno un colpo del sabato sera. Non si aspettavo, però, mai e poi mai che il titolare, un signore anziano, ma con tantissimi anni di esperienza alle spalle, potesse reagire e costringerli alla fuga. Il supermercato Despar è di proprietà della famiglia Catanzaro, storica a Latiano e comuni limitrofi per i loro supermercati.

Dalla ricostruzione effettuata dai carabinieri, pare che i banditi fossero del posto. Il titolare avrebbe riconosciuto l’accento molto marcato dei tre. Il 76enne quando li ha visti di fronte a se ha subito preso un bastone che aveva accanto al registratore di cassa e li ha inseguiti. Uno sarebbe stato anche colpito e ferito.

Le telecamere presenti nel negozio hanno ripreso tutta la scena. I tre malfattori potrebbero avere le ore contate.

Mar.De.Mi.

1 Commento

  1. La fortuna ha voluto che il titolare del negozio ha messo in fuga i delinquenti con una specie di mazza o simile. Immaginiamoci se il titolare, a suo buon diritto, avesse avuto una pistola e faceva secco uno o più dei rapinatori. APRITI CIELO!!!!! Il poveretto sarebbe stato subito e solertemente incriminato per OMICIDIO collegato al cosiddetto “Eccesso colposo di difesa”. Starebbe già marcendo nel carcere in quanto avrebbe avuto l’ardire schifoso di difendere se stesso e la sua proprietà e, peggio ancora, avrebbe spedito all’inferno un rifiuto umano, un pezzo di feccia. E magari doveva anche risarcire la famiglia ( di delinquenti) del delinquente. Se poi quest’ultimo si scopriva che era un rom, scattava l’aggravante di ” soppressione di persona appartenente a razza protetta”. Insomma, pena di morte mediante impiccagione sulla pubblica piazza. Uno scenario impossibile? Non direi: ci siamo quasi.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*