ROMA – Audizione chiarificatrice, quella richiesta dal Presidente nazionale di Assopam, Raffaele Tafuro, con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Durante l’incontro, si è discusso in merito ai comportamenti di alcune banche nei confronti delle piccole e medio società di mediazione creditizia.
Tafuro ha chiesto ai rappresentanti dell’Antitrust di “far luce sui bandi di selezione, molteplici e discutibili, adottati dalle banche per arruolare agenti e società, oltre che a verificare se è legittimo che le sole e poche società “fortunate” che si avvalgono dei mandati bancari non stiano svolgendo un azione predominante sulle oltre 90% società prive di mandati, in violazione dell’articolo 3 del Decreto Legislativo 287 del 1990.”
All’incontro, avvenuto a Roma il 22 gennaio scorso, presso gli uffici Antitrust della Capitale, erano presenti per Assopam il Presidente Tafuro, il Segretario Stefano Melia e il Componente Vincenzo Marangio, mentre per l’Autorità la Dottoressa Rosella Creatini e il Dott. Alessandro Massolo, entrambi funzionari della Direzione Credito.
“Sono state molte le società attive nel settore creditizio che hanno potuto constatare il permanere delle criticità nell’ottenimento dei mandati. – ha dichiarato Tafuro – I numeri parlano chiaro: delle originarie 6000 società di mediazione creditizie si è passati alle attuali poco più di 300 società e di queste al massimo il 10% hanno mandati diretti da parte delle banche, in particolare per la distribuzione dei mutui casa.”
Lo stesso disagio verrebbe condiviso anche dalle agenzie in attività finanziarie. “ Prima erano 6000, oggi poco più di 1000. Peraltro, mentre prima della riforma Dlgs. 141 del 2010, gli operatori erano 310.000, – ha precisato Tafuro – successivamente se ne contavano circa 16.000 (il 5,16%).”
“È ingiustificato il modus operandi delle banche che per loro scelta prediligono concedere mandati solo a persone fisiche, snobbando di fatto – ha concluso Tafuro -quasi tutte le società presenti sul mercato non tenendo conto che le stesse sono frutto di una riforma che le qualifica al pari delle banche.”
Al termine dei lavori, i funzionari dell’Antitrust hanno rassicurato i rappresentanti Assopam che saranno adottate tutte le azioni possibili per far chiarezza sulle vicende esposte.
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