Canile comunale, il depuratore non funziona, il consigliere Ribezzi: “Intervenga l’Arpa”

BRINDISI- Lo stato di salute e le condizioni di vita degli ospiti nel canile comunale non convincono neppure la maggioranza al comune di Brindisi. Dopo il sopralluogo effettuato dall’assessore al ramo Antonio Monetti e dalla stessa commissione consigliare, Umberto Ribezzi, consigliere comunale del Partito Democratico, chiede che si facciano ulteriori accertamenti sullo stato dei luoghi. In particolare Ribezzi chiede che il Comune dia mandato all’Arpa per prelevare ed analizzare l’acqua del depuratore che viene utilizzata per i cani.

canile3“Sia pure abbastanza tardi, ci si sta accorgendo che il Canile di Contrada  Santa Lucia, accudito in tutti questi anni con impegno dalle  associazioni di volontariato,  è un patrimonio della città  e va curato, mantenuto  e salvaguardato- dice Ribezzi- Persistono   alcune   problematiche   sotto il profilo tecnico e strutturale  che possono anche avere  risvolti di natura ambientale e creare  problemi alla salute dei cani presenti nel Canile. E’ il caso del depuratore,  che è essenziale  per la vita e la   salute dei cani, in quanto dovrebbe anche mantenere puliti gli ambienti  e luoghi  in cui passano”.canile 7

Quindi il consigliere chiede “un controllo  sul  depuratore  da parte dell’ Arpa  e  analisi  dalle quali scongiurare, una volta per tutte, eventuali inquinamenti di tipo batteriologico.  Il funzionamento  è importante, insieme a tutte   le altre componenti di una struttura  che deve essere salvaguardata  e rivalutata  pienamente”.

In effetti è  stato accertato che in questi anni più volte il depuratore ha dato problemi di funzionamento. La stessa vice presidente della Lepa, Francesca Losito,  che con suoi volontari presta servizio quotidianamente all’interno del canile, qualche giorno fa denunciava: “il canile così come è stato costruito dovrebbe essere buttato giù. E’ inadeguato, abbiamo problemi con il depuratore ed il dissalatore, l’acqua che è data ai cani non è buona, neppure quella per lavare a terra”.

Resta poi da risolvere, dice Ribezzi, anche il problema del sovraffollamento: “Nei singoli box ci sono più cani di quanti dovrebbero”.

Il canile comunale di Brindisi in effetti ospita 630 cani circa, la legge regionale (9 agosto 2006, n. 26 ) dice : “Il limite massimo di capienza dei rifugi e delle strutture a questi assimilate non può comunque superare le duecento unità di animali con esclusione di moduli contigui fatte salve le strutture a oggi autorizzate che opereranno a esaurimento”. I cani quindi restano là dove sono.

La soluzione a questo problema potrebbe però arrivare con il nuovo progetto, finanziato per 350mila euro,  che il Comune intende realizzare a breve. Così dovrebbero sorgere altri 40 box.

 BrindisiOggi

1 Commento

  1. Queste le promesse….ma quando i fatti???? Voglio vedere quando leggero’ che stanno facendo qualcosa tangibile…io ne dubito!!!

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