PERUGIA – Una donna di origini brindisine è finita nei guai perché ritenuta mandante e istigatrice di un tentativo di rapina ai danni del marito, dipendente di un distributore di benzina di Pantalla. Il gip di Spoleto ha quindi disposto l’obbligo di dimora ritenendola gravemente indiziata di concorso in tentata rapina, lesioni personali e violenza privata.
Il colpo avvenuto un anno fa precisamente il 31 gennaio 2014 fallì per la strenua resistenza dell’uomo e per esso i militari arrestarono tre brindisini risultati già inquisiti in passato e accusati di essere esecutori materiali. Dalle successive indagini è emerso che la donna aveva non solo fornito ai suoi concittadini informazioni utili affinchè il marito, allontanato momentaneamente dalla casa familiare, fosse sorpreso nel momento in cui si accingeva a versare l’incasso del distributore in banca, ma aveva assicurato anche un sostegno logistico ai malviventi, ospitandoli nella sua abitazione.
Gli uomini dell’Arma identificarono subito i tre brindisini e dopo le dovute perquisizioni trovarono vari oggetti: tra cui alcune fascette da elettricista, utilizzate anche per immobilizzare le vittime di rapina. I tre fermati furono G.F. di 41 anni, T.R. di 42 anni e N.V. di 37 anni, italiani, residenti a Brindisi, nel quartiere Sant’Elia.
Dopo l’arresto dei tre presunti rapinatori, la quarantenne – secondo l’accusa – aveva minacciato reiteratamente il marito di abbandonarlo definitivamente e di sottrargli i loro due figli, costringendolo a ritrattare le sue dichiarazioni accusatorie contro i complici.
All’uomo – secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri – venivano prospettate gravi vendette trasversali tramite i familiari degli arrestati, presentati come appartenenti alla criminalità organizzata, capaci di mettere a repentaglio la vita e l’incolumità dei loro figli.
BrindisiOggi
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