LA LETTERA- Ad un giorno dalla ripresa delle lezioni non si ha nessuno notizia sul servizio mensa. Dopo il sequestro del centro cottura e richiami del sindaco non è più giunta alcuna notizia ufficiale da parte dell’Amministrazione comunale. I genitori, la città vuole delle risposte. Il padre di due bambine di scuola elementare ha inviato a BrindisiOggi una lettera indirizzata al sindaco Consales. La pubblichiamo integralmente facendoci “strumento di comunicazione”.
“Due settimane di disagi, proteste, e tentativi andati a vuoto. Ci siamo arrangiati, abbiamo preso permessi a lavoro, chiesto cortesie a parenti e estranei per prendere i nostri figli da scuola, perché la mensa è stata sospesa, e quando c’è stata (per pochi giorni), siamo stati costretti a far mangiare i nostri figli a casa perché le pietanze distribuite erano di pessima qualità, visibile ad occhio nudo. Ma dopo tutto questo, arriviamo a sabato sera che non sappiamo ancora cosa accadrà lunedì.
Caro sindaco della città di Brindisi decido così di scriverle questa lettera. Sono il padre di due bambine che frequentano la prima e quinta classe della scuola primaria Sandro Pertini al quartiere Paradiso. La mia situazione è identica a quella di tante altre famiglie di questa città. Ciò che chiediamo sono delle risposte. Che cosa accadrà lunedì e nei prossimi giorni? La scuola delle mie figlie manterrà il tempo pieno. Ma dove mangeranno? Per due genitori che lavorano è impossibile prenderle da scuola alle tredici e riportarle dopo.
Nessuno sa dare delle risposte sul servizio, sull’organizzazione. Chi sono i nostri interlocutori? I dirigenti scolastici non sanno nulla. Attendono notizie. È un continuo vivere alla giornata. In questo momento non vogliamo più neanche criticare e cercare le responsabilità di questo disservizio. Chiediamo solo che venga risolto. Chiediamo solo delle risposte.
In questa settimana abbiamo assistito alla diatriba tra maggioranza e opposizione, litigi politici che hanno fatto perdere di vista i veri problemi. A noi cittadini, a noi genitori che dobbiamo affrontare quotidianamente la vita reale, poco importa della dialettica tra schieramenti politici. La politica deve trovare soluzioni, non creare problemi.
Caro sindaco, io sono tra quelli che le ha dato fiducia, che ha contribuito alla sua elezione a primo cittadino, sperando che con lei qualcosa potesse cambiare. Sono anche un inscritto al Partito democratico, partito che le ha permesso di rivestire oggi questo ruolo. Ma io oggi, sono soprattutto, un cittadino, e un padre deluso.”
Ugo Manfredi
Cara signora,lu sannu puru li furastieri e li picca brindisini ca ragionanu culla capu:a Brindisi, ci sapi comu eti,lu fiaccu diventa buenu e lu buenu diventa fiaccu,(Monteco,Markas).Mo mi sapiti dire pircieni?
Salve, posso capire lo scontento dei genitori ma non posso assolutamente stare zitta su una affermazione non veritiera…la ditta Markas è una ditta seria che ha trovato difficoltà. Lei nemmeno immagina come questa ditta sia precisa al massimo sulla pulizia, igiene precisione di cottura e temperatura degli alimenti e ancora di più sulla freschezza. Mio marito ha lavorato con la Markas e me ne ha parlato solo bene. sempre vantato l’igiene e la precisione. ora sentire che la ditta non è competente mi fa dispiacere, chi se ne frega direte, ma conoscendola da vicino mi sono sentita in dovere di scrivere queste righe. La ditta Markas ha trovato un ambiente molto ostile qui .(non vorrei dirlo ma forse dipende dal fatto che è una ditta di Bolzano??) comunque io auguro che si trovi una soluzione al più presto e che il sindaco nè la ditta abbiano alcuna colpa. io sono della provincia di lecce e le posso garantire che quando la distanza non era così tanta si ricevevano solo complimenti. io auguro ogni bene alla ditta Markas, a voi e ai vostri bambini. patrizia
Appare incredibile che si scopre, ad appalto assegnato, che il centro cottura risulta non idoneo alla fornitura dei pasti per bambini e che i mezzi utilizzati per il trasporto non siano termicamente ed igienicamente adatti all’uso, ed infine la distanza tra il centro produzione e l’utilizzatore finale comporti almeno due ore di attesa. Non entro nel merito della qualità fornita in quanto non ho notizie certe, ma il Sindaco non può cavarsela dicendo che la ditta appaltatrice deve provvedere a risolvere la vicenda. Credo che il primo errore, (spero in buona fede), sia quello di assegnare un appalto a chi non ne aveva i requisiti necessari. L’Amministrazione comunale non può scaricare sulle famiglie questo disagio senza assumersi le responsabilità di individuare i responsabili amministrativi che hanno permesso questo pasticcio.