Enel Basket, tempo di bilanci, Bucchi: “Far coincidere le aspirazioni individuali e la squadra”

BRINDISI – Passato l’ideale giro di boa della stagione, la consueta conferenza stampa settimanale in casa dell’Enel Basket, diventa anche occasione di confronto dopo il ko di Aalst, in cui i biancazzurri hanno ceduto il passo nonostante il vantaggio di 16 punti a metà gara e sulle aspirazioni della squadra. Alla conferenza erano presenti Elston Turner e coach Piero Bucchi.
Conferenza Enel Basket - Elston TurnerTurner, primo a parlare, parte dal suo ritorno a Pesaro: “Sono molto emozionato per questo ritorno – spiega – pensando ai vecchi amici ed ai tifosi, ma andrò lì soprattutto per vincere la partita”. Quindi, uno sguardo al suo ruolino di marcia stagionale: “Penso di aver giocato – aggiunge – una buona prima parte di stagione, sto cercando di dare molto soprattutto in termini di energia”. Per quanto riguarda il sentimento dopo la sconfitta in Belgio, Turner vuole guardare avanti: “Non siamo preoccupati – dice – dagli alti e bassi, il nostro compito è quello di pensare alle partite successive. Probabilmente ci siamo rilassati nel secondo tempo, nel basket la partita non è mai finita. Sono comunque fiducioso per la restante parte della stagione, dobbiamo giocare ancora tante altre partite e gli stessi belgi dovranno venire a giocarsela qui”. Riguardo ai possibili miglioramenti, Turner individua aspetti specifici: “Molto – afferma – dipenderà dall’approccio alle partite, possiamo far bene in entrambe le competizioni. Lo stesso coach insiste molto su questo aspetto, ed anche su quello difensivo”.
Bucchi inizia dalla sconfitta in terra belga: “Sul +16 – esordisce – i ragazzi si sono rilassati, a volte è meglio avere un vantaggio più risicato. Anche nell’intervallo li avevo messi in guardia. Dopo la gara li ho sentiti, ero molto arrabbiato ma sono situazioni “familiari” che rimangono tra noi”. bucchiIl coach, poi, guarda alla differenza di mentalità dei giocatori americani:”Loro – dice – hanno un approccio più “easy”, mentre per noi ogni sconfitta è un sasso nello stomaco”. Per quel che riguarda l’aspetto mentale, il coach si sofferma anche sulle altre squadre: “Chi ha la fortuna – prosegue – di avere un gruppo solido, oltre che un budget di livello, sta riuscendo anche a rendere meglio, ripartendo ogni anno da capo non è facile creare la mentalità giusta”. Poi il coach si sofferma sulle motivazioni e sul lavoro da dare nei confronti dei suoi ragazzi: “Il nocciolo – ammette – è capire se i giocatori pensano a vincere le partite per la squadra o al loro futuro. Il mio compito è farli arrivare, attraverso le prestazioni individuali, a dar benefici alla squadra. Non sempre è semplice, ognuno ha la sua modalità: per i giocatori questo è da intendersi come un business, nel senso buono del termine. Quindi, è legittimo avere aspirazioni personali ma serve inserire le buone prestazioni nel contesto collettivo”. Il discorso va poi a toccare le prospettive per il futuro: “Il vero problema – continua il coach – è quanti tra i giocatori abbiano effettivamente intenzione di restare a Brindisi, o la vedano come un mezzo per andare in palcoscenici più importanti. Succede in tante realtà, è normale. Al momento non chiedo loro se vogliano restare o meno, anche perchè preferiscono prendere tempo e rimandare alla fine della stagione “. Il coach evidenzia che, comunque, il rendimento della squadra è in linea con i traguardi fissati ad inizio stagione: “Sino ad ora – aggiunge l’allenatore dell’Enel Basket – abbiamo centrato due dei tre obiettivi, quello di arrivare in Final Eight e nelle Last Sixteen. Mancano solo i playoff. Poi è chiaro che l’appetito vien mangiando ed in campo non si va per perdere”. Il coach guarda anche a quanto raggiunto durante il suo periodo da allenatore a Brindisi: “Il primo anno – sostiene – abbiamo conquistato la promozione, quello successivo la partecipazione alla Coppa e l’anno scorso i playoff. Vero, il secondo anno abbiamo avuto una fase calante ma abbiamo toppato soltanto due mesi in tre anni”. Spazio anche ad una disamina sui singoli: molti occhi sono puntati sul rendimento di Pullen: “Ha talento – commenta – e lo sappiamo, ma non ha fatto esperienze da protagonista con squadre di livello, come contrariamente è successo con Biella e Bologna che lottavano per salvarsi. Gli serve fare un salto di qualità dal punto di vista della concentrazione, ed essere severo con sè stesso nell’approccio alle partite”. In vista della prossima partita, Bucchi traccia la situazione a livello di infortunati: a preoccupare maggiormente sono James Mays, che ha un problema alla caviglia, e Michael Eric, che ha invece fastidi al ginocchio. “Contiamo – prosegue il coach dell’Enel Basket – di avere oggi la squadra al completo”. Il prossimo avversario, che ha cambiato tanto rispetto alla partita andata tra allenatore e giocatori, secondo Bucchi non va preso sotto gamba: “Sarà – avverte – una partita durissima, contro una squadra che sa di dover giocare da qui in poi 15 finali nella corsa salvezza”. Sul prosieguo del campionato, invece, il coach mette in guardia: “Con i nuovi acquisti delle diverse squadre – conclude -sarà ancora più livellato ed il girone di ritorno sarà più difficile”.

Francesco Trinchera

Foto: Gianni Di Campi

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