BRINDISI- Oltre 10mila chili di pesce posto sequestro per mancanza di documentazione di tracciabilità o perché non conforme a quando dichiarato , una pescheria chiusa per carenza igienico-sanitaria. E’ questo il bilancio dell’attività svolta dalla Capitaneria di porto di Brindisi durante tutto il mese di dicembre e gennaio.
L’attività di controllo sulla filiera ittica denominata “LABYRINTH“, è stata disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.
I militari hanno setacciato tutto il territorio provinciale; in particolare sono state verificate le condizioni igienico sanitarie delle pescherie, dei grossisti, dei mercati ittici, dei locali di ristorazione e dei prodotti ittici posti in commercio tutto per la tutela del consumatore finale. Ulteriori controlli hanno riguardato la tutela delle specie ittiche pescate, per verificarne le dimensioni e le specie d’appartenenza. Grande attenzione è stata posta ai punti di sbarco del porto di Brindisi per i prodotti provenienti dall’estero, al fine di verificare l’immissione nel territorio nazionale dei prodotti ittici, e alle frodi in commercio.
Le attività di rilievo sono state:
- Chiusura di una pescheria nel Comune di San Pancrazio Salentino.
I militari del nucleo di polizia giudiziaria della Guardia Costiera di Brindisi, congiuntamente al Sevizio Veterinario dell’ASL BR SIAV “B” sottoponevano a controllo una pescheria presente nel centro cittadino del Comune di San Pancrazio Salentino. Dal controllo emergeva una grave carenza igienico-sanitaria del locale e delle attrezzature, costituenti potenziale pericolo per la salute pubblica e mancanza di documentazione sanitaria. Per tale violazione veniva disposta la chiusura immediata del locale.
- Sequestro di kg 9025 di Filetto di “Brosme”
Durante il controllo ad un grosso centro di distribuzione presente nel Comune di Fasano, i militari della Delegazione di Spiaggia di Savelletri, individuavano uno stock di filetto di Brosme contenuti in n. 341 colli consistente in kg. 9025 tutto confezionato in cartoni etichettato come “Filetto di Baccala”. il filetto di Brosme somiglia al baccalà(Gadus Morhua), ma la qualità del prodotto è inferiore. Lo stesso può essere facilmente scambiato dal consumatore inesperto come baccala, molto richiesto nel periodo natalizio. Oltre al sequestro i militari hanno elevato al titolare una sanzione amministrativa.
- Sequestro di 40 Kg di BULLI
Durante i controlli allo sbarco dalle navi provenienti dalla Grecia, personale del nucleo di polizia giudiziaria della Guardia Costiera di Brindisi con la collaborazione dei funzionari delle Dogane di Brindisi e dei militari della Guardia di Finanza, rinvenivano in un furgone ben nascosti kg. 40 di frutti di mare privi di qualsiasi documento commerciale utile alla sua tracciabilità. L’autista del mezzo è stato sanzionato e l’intero prodotto è stato rigettato in mare perché ancora vivo.
I controlli, hanno interessato le pescherie e i ristoranti di tutta la provincia; in alcuni locali il personale del nucleo di polizia giudiziaria della Guardia Costiera di Brindisi, ha rinvenuto prodotti ittici senza la prevista documentazione obbligatoria per la tracciabilità in violazione delle norme comunitarie e nazionali in materia di corretta commercializzazione. Per tale violazione sono stati sanzionati amministrativamente diversi esercizi commerciali, con una sanzione di 1.500 euro e il prodotto è stato posto sotto sequestro amministrativo, con la conseguente convalida da parte del Direttore del Dipartimento Prevenzione Servizio Veterinario Area “B” dell’ASL di Brindisi, che ne ha disposto la distruzione. Non è mancato il controllo presso i mercati rionali dei vari comuni di tutta la provincia, in particolare nella zona mercatale di Ostuni i militari del nucleo di polizia giudiziaria, hanno sanzionato un venditore abusivo di prodotti ittici e lo stesso su indicazione del Servizio Veterinario, considerato lo stato di freschezza veniva donato in beneficenza ad un Istituto Caritatevole.
BrindisiOggi
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