INTERVENTO/Si apre con oggi la finestra di approfondimento su di uno dei vari temi introdotti nell’ultimo intervento del 29 dicembre (le fiamme che innescano la fase di eccitazione: la fantasia erotica, i giochi piccanti, lo scambio di massaggi all’interno della coppia, la ginnastica che sblocca e amplifica il piacere nel corpo, ecc..) e che vi accompagneranno negli appuntamenti dei prossimi mesi.
Oggi vi parlerò delle “Chiavi che alimentano il Piacere”, quelle chiavi di accesso ad un piacere che porta vitalità, forza e un benessere generalizzato sia alla vita sessuale, che a quella affettiva e “di tutti i giorni”. Proprio quello “stato di grazia” che avrai avvertito così tante volte nella tua esistenza e grazie al quale hai avuto modo di sentirti appagato e pronto a fluire con grande energia in ciò che la vita ti ha riservato.
Le persone che si rivolgo a me, spesso all’inizio della consulenza (esclusa la natura organica del tema che scelgono di condividere), lamentano che la loro insoddisfazione sessuale, la loro incapacità di raggiungere un orgasmo, è collegata alla mancanza di “bravura” del proprio o della propria partner. Cosa che si riverbera, inevitabilmente e pesantemente, sulla propria relazione di coppia. Lo stesso web è tempestato di suggerimenti sul “come far impazzire a letto” in 6 o in 10 mosse, Lui o Lei.
Ma sei proprio sicuro che le cose stiano proprio così? Sei certo, sei sicura che la responsabilità sia sempre, sempre, dell’altro?
In consulenza, tra i primi temi che inizio a sondare, emerge per prima cosa (dati alla mano) che tra i due spesso non esiste un’autentica condivisione del “cosa mi piace” e del “come mi piace”.
In seconda battuta affiora, ancora oggi, una forte pudicizia (soprattutto del femminile) a conoscere a fondo il proprio corpo, a riconoscere a quali tipi di stimoli risponde e a che livelli di intensità può accedere.
Ad un’analisi più approfondita, emerge che manca la capacità di uno dei due, spesso di entrambi, di sapersi “caricare di energia” e di dare, quindi, al corpo stesso quella “benzina ulteriore” che serve a sostenere la capacità di eccitazione iniziale, attivata dalla vista, dall’olfatto e dal tocco.
Questa ridotta o compressa capacità di “auto-alimentare” la carica di eccitazione e di diffonderla in tutto il corpo (al di là delle classiche zone erogene), può indurre, in Lui, problemi di eiaculazione precoce, di poco turgore nell’incontro amoroso o di eiaculazione ritardata. In Lei, invece, una difficoltà ad abbandonarsi ad piacere più totalizzante, con un orgasmo travolgente, nonostante le varie stimolazioni del partner.
Le domande che normalmente pongo (e alle quali anche tu, se vuoi, puoi rispondere per verificare la “qualità” della tua curva orgasmica) sono:
- riesci a portare una costante e persistente attenzione alle tue sensazioni fisiche, rimanendo in continuo contatto con ciò che stai avvertendo nel corpo, senza lasciarti intrappolare dalla paura? (del tipo: “sarò all’altezza?”, “durerò abbastanza..”?, “gli piace da morire..”?, “oddio, ma che sta facendo..”?, “cosa posso fare di meglio per..”).
- riesci, quindi, a rimanere “presente” a te e al tuo corpo e, in contemporanea, rimanere in relazione con lui / con lei?
- le zone del tuo corpo sono sciolte o contratte? I muscoli del collo, del torace e del bacino sono morbidi o sono bloccati da tensioni?
- Il respiro è fluido o ti ritrovi spesso ad andare in apnea e bloccare il diaframma?
- I suoni che emetti, con la voce, sono spontanei o incatenati?
Se l’attenzione non è costantemente in contatto con ciò che senti nel corpo, se non rimani “fedele” alle sensazioni anche sottili che avverti, ma sei concentrato sul “cosa” dovresti fare, sul “come” dovresti farlo per dargli o darle piacere; se perdi quell’immediata “presenza” al tuo sentire, ottieni come risultato: la perdita dell’erezione; raggiungi un’eiaculazione troppo in anticipo o troppo in ritardo rispetto al tuo desiderio; ti carichi di tensione, ti perderti nell’idea di quello che dovrebbe accadere…e non raggiungi il massimo del piacere.
Se, mentre cerchi di goderti i preliminari o mentre sei fisicamente fusa con il partner, i vari segmenti del tuo corpo (il petto, il tronco, il collo, la gola, il ventre e il bacino) non riescono a muoversi liberamente, per contratture croniche, anche di natura emotiva, o per censure del momento, tutto il flusso dell’energia e della carica eccitativa si ingolfano e si bloccano.
Se il flusso del respiro è molto contenuto, se è corto o se addirittura vai in apnea, contraendo i muscoli della gola e il diaframma stesso, l’effetto di ogni carezza, di ogni tocco, di ogni bacio che arriva ha una battuta d’arresto e non alimenta il livello della tua eccitazione.
Un dato di fatto è certo: ognuno di noi è abituato a viversi e ad accedere ad una “certa” soglia di piacere. Se il livello del godimento tende a salire repentinamente e andare oltre, il sistema psicofisico oppone delle resistenze, suonano i primi campanelli di allarme e si inizia, inconsciamente, a sabotare le possibilità di questo accrescimento. Ma a tutto questo c’è rimedio! Basta allenare il proprio sistema-corpo-emozione ad accrescere la propria capacità di contenimento dei livelli del piacere.
Come è possibile che si assiste ad una generalizzata rincorsa al piacere, in ogni sua forma, e poi, però, si riscontra che ci si metta nelle condizioni di precluderci l’accesso al piacere più sottile?
L’educazione della quale siamo impregnati non ci aiuta in questo, anzi! Non ci aiuta a varcare i limiti che ci sono stati imposti. Per varcarli, per accedere al ricco potenziale e conoscere noi stessi profondamente (e non per quello che “dovremmo essere agli occhi degli altri”), possiamo permetterci di iniziare a sperimentarci, ad esplorare l’universo di opportunità di cui siamo dotati e accedere, così, a nuovi modi di essere con noi stessi, oltre che con il partner, e viceversa.
Cosa si può fare allora per far risuonare le ondate di eccitazione in un corpo fluido e far sì che ci si “abbandoni” ad esse in modo dirompente?
Ci sono metodi, pratiche e approcci delicati che traggono spunto dalla bioenergetica, dalla danza dei cinque ritmi e da altre metodiche di natura occidentale, o di estrazione più orientale, di derivazione tantrica, che ti possono aiutare a vivere in un corpo fluido, che impara a bypassare le contratture anche emozionali e vivere nuovamente un’esistenza affettiva e una vita sessuale più piene e vivaci, al di là delle ferite e delle delusioni accumulate.
Questo lo puoi trovare nel contatto diretto con percorsi più strutturati e di gruppo o in consulenze individuali, per meglio comprendere le azioni puoi fare per sciogliere il corpo dai blocchi che si sono cronicizzati nel tempo, aumentare la consapevolezza di cosa accade dentro di te e del come ritornare a sentirti più integro e più completo in un corpo pulsante.
Il primo passo è molto semplice, basta effettuare una scelta oculata dei professionisti del settore, counselor e psicologi con specializzazioni nel settore sessuologico, e chiedere consiglio di quello che può esser il miglior percorso per te, sia come singolo che come coppia.
Dott.ssa Gabriella Gravili
Counselor Relazionale a Mediazione Corporea per l’Individuo e per la Coppia; Consulente Sessuologa; Formatrice, Life Coach e Coach Manageriale; Conduttrice di Gruppi e di Pratiche Meditative – attive e formali: dalla meditazione Tantrica e neotantrica, alla Mindfulness psicosomatica, ad alcune pratiche Zen della tradizione di Thich Nhat Han.
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