Due panini e una crostatina: ecco il pranzo “indecente” che sarà servito nelle scuole brindisine

BRINDISI- In attesa che la Markas, vincitrice dell’appalto, trovi un centro cottura a Brindisi, la proposta dell’azienda è quella di distribuire da lunedì un pasto freddo ai bambini delle scuole materne ed elementari. Un pranzo a sacco all’ora di pranzo, due panini per sostituire la minestra calda che al momento il servizio mensa non può garantire. La proposta è stata avanzata durante  la riunione di questo pomeriggio  indetta dall’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune Gioacchino Margherito e accolta dal comitato mensa, al quale partecipano dirigenti scolastici e rappresentati degli studenti.

Da lunedì per circa una settimana ai bambini saranno serviti due panini imbottiti, una crostatina e un succo di frutta. Questo sino a quando Markas non troverà un centro cottura, in questi giorni sta effettuando alcuni sopralluoghi in strutture già deputate a questo servizio. L’1 marzo invece sarà pronto, così come previsto per contratto, il centro cottura comunale che l’azienda sta realizzando in via Basento al quartiere Perrino.

Panini a pranzo per circa una settimana poi si vedrà, alla faccia delle regole dei nutrizionisti.

 Intanto i genitori che non vorranno far consumare il pasto freddo a scuola, possono prendere i figli all’ora di pranzo e riportarli subito dopo per le lezioni pomeridiane. Mentre sabato prossimo si andrà a scuola, visto che chi svolge il tempo pieno fa normalmente il week-end a casa.

Insomma questa è l’unica proposta, e l’unica strada secondo il Comune percorribile dopo che l’Ati Ladisa-La Cascina non  ha accettato di prorogare per due mesi il servizio, e visto che Markas sino a marzo non avrà un centro cottura. Eppure forse si sarebbe dovuto prevedere, l’appalto vinto da Ladisa-La Cascina (bandito successivamente perché quello pluriennale era stato bloccato per un ricorso) era di tre mesi, più due di  possibile proroga. Dopo che il Consiglio di Stato ha assegnato la gara pluriennale a Markas, per un ricorso pendente, l’Ati ha deciso di non accettare gli altri due mesi. Lasciando senza servizio mensa le scuole, e lasciando a casa i lavoratori. Nel bando però nessuno aveva previsto questa possibilità, né tanto meno quella che l’azienda  vincitrice fosse provvista di un centro cottura. Il risultato è che al ritorno delle vacanze la mensa scolastica è stata sospesa. E che i bambini mangeranno un panino.

L’amministrazione comunale chiede  scusa per il disagio ed è pronta a valutare di indire le vie legali contro L’Ati.

Risolto il problema invece almeno per l’asilo nido, da lunedì saranno assunte delle  cuoche che prepareranno i pasti nelle cucine interne degli asili.

BrindisiOggi

5 Commenti

  1. Spero che la magistratura intervenga per capire se vi e’ stata,in qualche modo,della superficialità’ nella gestione da parte di qualche dipendente comunale.Effettivamente lo “scusarsi per il disagio” mi sembra più’ di RAI che di vita sociale……ad ogni buon conto…altra “TOPPATA”!

  2. Non si può concludere un articolo che evidenzia un grave disservizio con delle “scuse per il disagio arrecato”. Occorre avere soluzioni e risposte per i cittadini.
    Visto che ci sono delle responsabilità in tutto quanto è accaduto, io mi aspetterei che da lunedì 12 gennaio vi fosse una ammissione di responsabilità e che venissero assicurati pasti caldi per tutti i bambini delle scuole dell’infanzia ed elementari che aderiscono al servizio mensa già dall’inizio dell’anno scolastico. Questo vuol dire, in altri termini, accolarsi le eventuali spese in più da affrontare in una simile circostanza. Non c’è da chiedere ai genitori di “pagare” (oltre al disservizio ricevuto) il costo completo del ticket per un pasto freddo a base di panini, che non sono l’ideale per la salute dei bambini!! Molti di noi genitori, al rientro dalle vacanze Natalizie, hanno speso già tanto in termini economici e di sacrifici per quanto è inaspettatamente è accaduto.
    Ora tocca a qualcun’altro!!

  3. è una soluzione inaccettabile, non si può permettere di nutrire i bambini con dei panini. Ma, soprattutto è inaccettabile che si sia arrivati a tale livello di inefficienza.

  4. Questa decisione non ha bisogno di commenti, si commenta da sola.
    Credo che il tempo per porre rimedio a questa situazione sia stato congruo, considerando che il servizio mensa era fermo dal 22 dicembre 2014 (e che era comunque già noto il problema del centro cottura). Dispiace dover constatare per l’ennesima volta che taluni dirigenti comunali,pagati profumatamente dalla collettività al pari dei Capitani di Aziende industriali, non brillino per solerzia nell’affrontare queste problematiche.

  5. Per fare chiarezza ritengo che la Magistratura dovrebbe aprire un fascicolo teso ad accertare che non sia stato commesso reato di interruzione di pubblico servizio.
    D’altro canto sarebbe interessante sapere quanti genitori lavoratori hanno chiesto il permesso non retribuito per ritirare i figli dalla scuola alle 12:30 e quindi quanto questa “disattenzione” amministrativa abbia pesato socialmente.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*