BRINDISI- Di nuovo fiamme sul relitto della Norman Atlantic. Questa mattina i vigili del fuoco sono saliti a bordo nel tentativo di raggiugere il ponte 3. Il fumo e le temperature altissime non hanno consentito di procedere ad una nuova ispezione. Non solo poco prima delle 17.00, le fiamme alimentate dal vento hanno dato luogo a nuovi piccoli focolai. I vigili del fuoco sono intervenuti immediatamente ed i roghi sono stati domati , ma tutt’ora si nota una luce di fiamma in corrispondenza di alcune aperture sul lato sinistro del ponte 4. Impossibile qualsiasi tipo di intervento.
La nave ha a bordo all’incirca 1200 tonnellate di carburante . Per questa ragione i sommozzatori della Capitaneria di porto di Napoli si sono immersi al fine di verificare nella parte inferiore della nave quale sia la temperatura. Il timore, infatti, è che il fuoco che continua ancora ad ardere all’interno della pancia della nave possa arroventare anche il bunker in cui è contenuto il gasolio.
Le temperature così sono costantemente tenute sotto controllo.
A quanto si apprende, allo stato attuale, è impossibile eliminare il carburante per ragioni statiche: la nave è inclinata e non più governabile. Eliminare un peso potrebbe provocare – dicono i tecnici che hanno effettuato i controlli – spostamenti non del tutto prevedibili. Domani è previsto un nuovo sopralluogo a bordo, al quale parteciperà il pm di Bari Ettore Cardinali, ma prima saranno migliorati gli ormeggi. È stato deciso infine che si cercherà di accelerare, proprio sulla banchina di Costa Morena Nord, le procedure di spegnimento dell’incendio prima di pensare a uno spostamento del relitto in altra area portuale.
Nel frattempo continua a bruciare anche la polemica sull’ipotesi di traghettare la nave sino a Bari, nonostante il parere negativo espresso dall’ingegnere del Rina (Registro navale), tanto il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, quanto il presidente dell’autorità portuale , Hercules Haralambides, avevano auspicato di poter liberare il porto brindisino dal relitto che potrebbe compromettere le attività dello scalo. Sulla vicenda erano intervenuti tre consiglieri della stessa maggioranza al comune di Brindisi, Francesco Cannalire, Francesco Renna e Ferruccio Di Noi. “ La nave deve restare perché porterebbe lavoro per le imprese locali”.
Oggi Consales ai suoi stessi consiglieri risponde così : “Mi auguro che una circostanza drammatica come quella della nave Norman Atlantic non venga utilizzata per dividere la città tra ‘favorevoli’ e ‘contrari’. Sarebbe una follia di cui proprio non se ne avverte la necessità”.
Il problema, secondo il primo cittadino è il rischio legato alla permanenza del relitto che da un lato se dovesse rimanere là dove ora è impedisce l’ormeggio delle navi da crociera (nel 2015 sono previsti decine di approdi di diverse compagnie) così come per quello di navi mercantili che trasportano manufatti prodotti dalle nostre aziende metalmeccaniche. L’ormeggio, poi, sulla diga di Punta Riso è impensabile perchè il natante sarebbe esposto a tutti i venti, con gravi rischi di disormeggio.
Neppure è ipotizzabile, secondo Consales, portare la Norman nel seno di Levante del porto interno rappresenterebbe, invece, una vera e propria bomba ecologica (l’interno della nave potrebbe continuare a ‘fumare’ per mesi per un lento processo di combustione di materie plastiche) .
“Chiederemo alla Procura di Bari di decidere in fretta il futuro del relitto- conclude Consales- escludendo qualsiasi ipotesi di sosta eccessivamente prolungata nel nostro porto. Una volta riconsegnata all’armatore la nave potrà essere demolita anche attraverso il coinvolgimento dei cantieri navali brindisini”.
BrindisiOggi
I200 tonn di carburante mi sembrano troppi. Valore circa 1.500.000 euro! Se non ricordo male la Michelangelo (anni 60) ne imbarcava meno del doppio.