BRINDISI – Continua lo stato di agitazione dei dipendenti della Provincia di Brindisi. A renderlo noto sono le segreterie sindacali di categoria. Continua quindi ininterrottamente da 19 dicembre scorso (dalle 8.30 alle 19 festivi compresi) l’occupazione della Sala Consiglio dell’ente provinciale con il personale in assemblea sindacale permanente. Intanto lunedì 29 dicembre, su convocazione del presidente Maurizio Bruno, alle 15.30 si terrà l’assemblea dei sindaci mentre martedì 30 alle 9.30 si svolgerà il consiglio provinciale.
Il 25 dicembre, nel giorno di Natale, si è svolta una Santa Messa nel salone occupato dai lavoratori. Un momento di preghiera che in una giornata così particolare ha raccolto tutti i dipendenti con le loro famiglie.
La protesta va avanti ad oltranza, così come sta accadendo in tutte le Province italiane dopo la riforma Delrio e i tagli della legge di stabilità. A rischio il loro futuro occupazionale, e cancellati i servizi agli utenti. La manifestazione va avanti dal 19 dicembre, lasciano lo stabile della Provincia solo la notte, per il resto della giornata l’occupazione continua.
I lavoratori arrivano da diversi paesi del territorio provinciale, con loro anche i lavoratori della Santa Teresa, società in house dello stesso ente. Hanno inviato una lettera a tutti i cittadini per informarli della loro lotta.
L’occupazione – fanno sapere i sindacati – e il presidio dei lavoratori sarà limitata all’area riservata al pubblico per consentire nella mattinata di lunedì la pulizia, l’allestimento della sala e a seguire il regolare svolgimento dei lavori.
“Riteniamo – scrivono dalle segreterie sindacali – che il coinvolgimento della Regione e dei Sindaci, che sono i rappresentanti istituzionali di tutte le Comunità della nostra Provincia, alla luce della Legge di Stabilità e degli ulteriori tagli alle risorse economiche, è quanto mai obbligatorio, stante la messa in discussione dei servizi sinora garantiti dall’Ente e dei livelli occupazionali ad essi connessi”.
Inoltre, continuano: “Chiariamo che l’occupazione con l’Assemblea Sindacale permanente ha garantito, sin’ora, volutamente la continuità dei servizi ai cittadini, nostri alleati, pur con qualche inevitabile disservizio, derivante dalla spontanea e libera adesione dei lavoratori all’Assemblea Sindacale permanente anche durante le ore di apertura al pubblico, con la digitazione del previsto codice”.
“Ribadiamo, ancora una volta, che i nostri utenti sono e devono essere i nostri interlocutori privilegiati. E tutti i lavoratori, in particolare chi ha contatto diretto con l’utenza, deve farsi promotore di una vera e propria campagna d’informazione corretta ed equilibrata su quella che è la situazione che i cittadini troveranno in Provincia dal 1° gennaio 2015, anche con l’ausilio di una lettera ai cittadini, da consegnare all’utenza unitamente al servizio che abbiamo fornito per anni e che vorremmo fosse ancora garantito alle nostre comunità” concludono.
BrindisiOggi
Da ex dipendente sono molto addolorato ed adirato per quello che sta succedendo, lo Stato e l’utente non si stanno rendendo conto di quanti e quali disagi stanno arrecando al Ns. Territorio, pur di dimostrare di aver mantenuto fede a questa unica scellerata promessa.Come per la Sanità, prima la chiusura e dopo riordino, che Desolazione questa classe Politica, composta da gente senza conoscenza ed esperienza. L’azione mediatica delle varie trasmissioni (L’ARENA-BALLARO’-VIRUS ecc,ecc.)che hanno voluto infangare tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione, per colpa di pochi irresponsabili, (mi riferisco a coloro che non timbravano le entrate o le uscite ecc.)ma la manutenzione delle strade, la manutenzione degli edifici scolastici,la salvaguardia dell’ambiente, i servizi sociali(IPAI)e assistenziali, la concessione di contributi sportivi, la Biblioteca Prov.le fiore all’occhiello della Puglia, il Museo con i grandi afflussi di visitatori, Caccia, Pesca, Agricoltura e tutte le deleghe Regionali, li abbiamo svolti Noi con grandi risultati. Tutto ciò è stato possibile fino a quando il Governo ha creduto in questo servizio al Cittadino, sostenendolo e finanziandolo. Ora il Governo per fare cassa e per dimostrare la sua inefficienza ha voluto “riordinare le Province” con grande CAOS e pochi soldi. Se si voleva fare cassa non sono le Province che si dovevano eliminare che costano unmilione di volte in meno rispetto alle Regioni. Ci sarebbe da dire tanto, ma voglio concludere dicendo ai miei colleghi che Io combatterò con Voi in questo brutto momento, “NON MOLLATE MAI”, da quello che leggo sembrate un pò dimessi, poco decisi, molli; usiamo più fermezza,determinazione, cominciamo a mirare insieme alle altre Provincie ai Piani Alti (Regione e Roma). Ciao