BRINDISI- La parola d’ordine è incertezza. Le preoccupazioni dei lavoratori della Provincia di Brindisi sono fondate, lo sanno tutti, dai sindacati alla politica. Dopo il riordino della legge sulle Province italiane e l’approvazione della Legge di Stabilità il futuro di molti lavoratori è incerto, confusioni sulle competenze dell’ente, e certezza sui tagli ai servizi. Ieri riunione permanente dei dipendenti della Provincia di Brindisi, una loro delegazione ha incontrato l’assessore regionale al Lavoro Leo Caroli.
La rappresentanza è stata accompagnata dalle delegazioni sindacali regionali CGIL, CISL e UIL. I lavoratori avevano anche incontrato i parlamentari locali, consiglieri regionali e il presidente della Provincia Maurizio Bruno.
Ascoltate le istanze, Caroli ha assunto alcuni impegni. Quattro punti. L’assessore si è impegnato ad adottare in giunta regionale entro fine anno, il ddl di riordino delle funzioni di competenza regionale, ad inviare alle segreterie sindacali regionali le mappature delle funzioni e delle relative risorse predisposte dalle Province pugliesi; a condurre una forte iniziativa politica della Regione contro i tagli alle Province previsti dalla Legge di stabilità che inibiscono un corretto riordino delle funzioni del sistema delle Autonomie Locali, secondo lo schema individuato dalla legge 56/2014 che prevede la corrispondenza tra funzioni, risorse e personale; a convocare, entro il 2014, un tavolo per la firma del protocollo d’intesa tra la Regione Puglia, i Sindacati, l’UPI e l’ANCI relativo alle problematiche del riordino delle funzioni regionali.
Dopo un ampio confronto anche con i rappresentanti politici, sia i parlamentari che consiglieri regionali hanno sottoscritto un ordine del giorno con il quale questi si impegnano a produrre ogni correzione e/o integrazione alla Legge di stabilità che vada a ripristinare la corrispondenza certa tra funzioni, risorse e personale, non inficiando il riordino stesso della Legge n. 56/2014; a produrre sia a livello nazionale che regionale una iniziativa politica che tenga conto della necessità di assicurare le risorse economiche necessarie a garantire sia i servizi fondamentali individuati dalla Legge n. 56/2014 sia i livelli occupazionali e salariali ad esse connesse.
Non avendo avuto alcuno atto concreto i lavoratori hanno comunque deciso di restare in stato di agitazione. Il loro non sarà certamente un sereno Natale.
BrindisiOggi
Commenta per primo