Cerca di rientrare in Italia col documento del fratello: arrestato al porto di Brindisi 42enne latitante

BRINDISI – Sulla sua testa pendevano due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse rispettivamente nel giugno e nell’ottobre scorso dalle Procure della Repubblica di Bari e di Lamezia Terme, per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di droga e reati vari contro la persona e contro il patrimonio. Cosimo Genchi, 42enne barese  considerato un pezzo da 90 della mala del capoluogo di Regione, è stato arrestato questa mattina, intorno alle 5, dagli agenti della Polizia di Frontiera, coordinati dal vicequestore Salvatore De Paolis, in collaborazione con gli uomini della Guardia di Finanza di Brindisi. L’uomo, visti i suoi non pochi problemi con la giustizia, si era reso irreperibile, riparando in Albania, per sfuggire alla cattura da parte delle autorità italiane.

GENCHI-Cosimo-05.05.1972-BariIl 42enne, però, aveva deciso di rientrare in patria ieri ma, viste le due ordinanze a suo carico, non poteva farlo, almeno in maniera lecita, senza incappare nelle maglie delle forze dell’ordine italiane: da qui la decisione di usare il documento d’identità di suo fratello Damiano per cercare di passare inosservato ai controlli della dogana italiana. Genchi si era imbarcato ieri sul traghetto Red Star 1 in  partenza da Valona, acquistando un biglietto a nome del fratello Damiano. Non sapeva, però, che su di lui, già mentre il traghetto a bordo del quale viaggiava era in navigazione verso il porto di Brindisi, si erano concentrate le attenzioni degli agenti della Polizia di Frontiera. I poliziotti, durante i controlli preliminari sui passeggeri, avevano già messo gli occhi su Genchi e, una volta attraccata la nave, non ci è voluto molto che arrivasse il turno del controllo a carico del 42enne. I poliziotti, arrivato il turno di Genchi, intorno alle 5 del mattino, non ci hanno messo molto a scoprire che il documento esibito dall’uomo era un falso: dai rilievi fotografici seguenti, infatti, è arrivata la conferma che il passeggero del Red Star 1 non era Damiano bensì Cosimo, il fratello con le ordinanze di custodia cautelare in carcere pendenti sulla testa.

Accertata l’identità dell’uomo, sono scattate per lui le manette. Gli agenti della Polizia di Frontiera hanno provveduto a chiamare i colleghi della Squadra Mobile di Bari che hanno raggiunto il porto di Brindisi per consegnare la documentazione delle Procure del capoluogo di Regione e di Lamezia Terme: i poliziotti di frontiera, a questo punto, hanno notificato a Genchi i procedimenti a suo carico, contestandogli, inoltre, il reato di possesso e uso di documenti falsi per entrare in Italia. Genchi, quindi, è stato trasferito, su indicazione dell’autorità giudiziaria, nel carcere di Lecce.

BrindisiOggi

Foto: www.lametino.it

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