Primarie, si ricuce lo strappo: si vota domani dalle 8 alle 22

BARI – «Dal punto di vista politico e umano abbiamo superato tutte le incomprensioni. Il centro sinistra è questo: è una coalizione trasparente, ci diciamo le cose come sono, nessuno di noi nasconde nulla. Raccontiamo i fatti prima ai diretti interessati, ai pugliesi, e poi a noi stessi. I cittadini hanno potuto seguire la discussione di questi giorni alla luce del sole, senza accordi sotto banco. Ora torniamo tutti in strada, per fare l’ultimo giorno di campagna elettorale». E ancora: «Il tavolo del centro sinistra ha ritrovato la sua unità. Domani le Primarie si terranno regolarmente. Si vota dalle 8 alle 22».

michele emilianoCon queste dichiarazioni apparse qualche minuto fa su Facebook, Michele Emiliano, segretario regionale Pd e candidato alle primarie del centrosinistra per la scelta del concorrente alla poltrona di presidente della Regione Puglia, ha chiuso, pare definitivamente, lo squarcio aperto da Nichi Vendola, attuale governatore e leader di Sel, ieri, con la bomba sganciata a mezzo stampa che ha fatto vacillare non solo le elezioni primarie ma tutto il centrosinistra, almeno quello pugliese. La prima schiarita, in realtà, è arrivata proprio da Vendola che, già ieri sera, ha lanciato, sempre via social, qualche segnale di apertura agli alleati/avversari.

vendola«Ho messo in discussione le primarie del centrosinistra pugliese perché ho visto e subìto performance sconfortanti da protagonisti della politica pugliese – afferma Vendola su Facebook – oggi candidati nelle primarie di una coalizione che si vorrebbe allargare, snaturare, trasformare.  Credo che sia stato violato un vincolo fondamentale di solidarietà, di lealtà e di rispetto della verità. Il centrosinistra ha bisogno di una fisionomia limpida, di un progetto di cambiamento vero che in questi dieci anni ha reso la Puglia più innovativa, attrattiva e solidale. Mi auguro che il tavolo del centrosinistra pugliese che si riunirà domattina chiarisca, spieghi ai pugliesi, recuperi con responsabilità, se ne avrà desiderio, lo spirito originario del nostro impegno». Circa un’ora prima aveva parlato Dario Stefàno, candidato alle primarie sostenuto da Sel e da Vendola, che aveva aperto la strada alle parole del presidente uscente, chiamando, contemporaneamente, alle urne il suo popolo.

Presentazione campagna comunicazione di Sel«Di fronte alla richiesta di un chiarimento espressa dal Presidente Vendola oggi con la convocazione del tavolo di coalizione, il Pd s’è sottratto al confronto rinviando tutto a dopo il voto di domenica. Una provocazione ulteriore. L’auspicio è che la coalizione del centrosinistra nella riunione di domattina ritrovi il bandolo della matassa per proseguire un progetto politico e di coalizione che continui a rappresentare un laboratorio di cambiamento. Io sono sceso in campo per difendere questo patrimonio e resterò in campo solo a queste condizioni che spero si ristabiliscano domattina. Io sono per una politica costruita sulla serietà degli accordi, sul rispetto dell’alleanza, sulla riconoscibilità di una proposta politica che non ha imbarazzi a rivendicare il valore di questo decennio e l’unità del “vero” centrosinistra. Per tutto questo ho chiesto il voto».

guglielmo minerviniSpettatore della querelle tra i due big, Guglielmo Minervini, assessore della giunta Vendola ed esponente del partito di Emiliano che, già ieri, aveva biasimato sia l’atteggiamento di Emiliano che la decisione di Vendola. «Comprendo le motivazioni di Vendola: siamo stati i primi a denunciare il rischio di snaturamento del centrosinistra a causa della spregiudicatezza di Michele Emiliano. Tuttavia non condividiamo la decisione». Oggi, Minervini rilancia la sfida ai contendenti, non risparmiando, nel proprio appello al voto, né l’uno né l’altro.

«Per difendere il centrosinistra, rilanciare l’enorme patrimonio della Primavera Pugliese, investire ancora in una politica che agisca il cambiamento e la speranza. Per impedire il ritorno al peggio passato, tutto interessi forti, trasversalismi obliqui, accordi opachi e tanto tanto opportunismo. Per evitare che quella di domani diventi solo una resa dei conti tra partiti e non la partita decisiva per la Puglia. C’è un solo modo. Vincerle queste primarie. Mettercela tutta. Ancora di più. Quello che sta accadendo non è una ragione per buttare la spugna ma, al contrario, per lottare ancora di più. Con ancora maggiore passione. Per dire in tanti, tantissimi nelle urne che la forza mite dei pugliesi non la ferma nessun delirio di onnipotenza».

BrindisiOggi

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