BRINDISI- Era un incontro aperto al pubblico, ma di pubblico ce n’era ben poco. Le poltrone del teatro Verdi, scelto proprio per ospitare tante gente, non erano occupate neanche per metà. La politica voleva lanciare un messaggio discutendo di sicurezza e ordine pubblico. I consigli dei 20 comuni della provincia riuniti per affrontare l’escalation degli episodi criminali che negli ultimi mesi si registrano sul territorio, dalle rapine ai furti, agli atti intimidatori, ma sono stati gli stessi amministratori a non credere nell’iniziativa. Presenti pochissimi consiglieri comunali. C’erano invece i sindaci o i loro delegati e i presidenti del consiglio. Non tutti i rappresentati delle organizzazioni di categoria si sono presentati. C’erano però tantissime forze dell’ordine. Di cittadini comuni neanche l’ombra. Come se non interessasse, almeno non organizzato così.
Al tavolo dei lavori il sottosegretario all’Interno Filippo Bubbico, che ha subito chiarito che non arriveranno rinforzi, che la percezione dei cittadini sulla presenza delle forze dell’ordine è alta. “Credo che anche questa questione delle forze di polizia debba essere affrontata finalmente con serietà e rigore, perchè noi del mezzogiorno siamo stati troppo a lungo cultori degli alibi”- afferma il viceministro- Quando le cose non vanno bene la responsabilità è sempre di qualche altro e se il Sud soffre è perchè altri hanno deciso che noi si debba soffrire. Noi dobbiamo superare queste forme di provincialismo che tanto danno hanno fatto al mezzogiorno. Se noi non prendiamo atto che la lotta ad ogni forma di illegalità, la lotta alla criminalità organizzata deve appartenere a ciascuno di noi, alle istituzioni tutte, ai cittadini tutti, alle organizzazioni tutte, se noi non accettiamo questo principio, non ci sarebbero forze di polizia sufficienti per garantire sicurezza ai cittadini». «È giusto che il territorio sia presidiato – ha poi aggiunto Bubbico – che lo Stato sia presente, ma la capacità di iniziativa non si misura con le parate, non si misura con gli effetti speciali, ma si misura con la coerenza delle attività investigative e del controllo intelligente del territorio”.
Insomma, secondo il vice ministro, ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità.
Tra gli assenti il procuratore capo della Repubblica di Brindisi Marco Dinapoli, invitato a sedere al tavolo dei lavori. Il capo della procura brindisina, stando alle dichiarazioni del presidente del consiglio comunale Luciano Loiacono, era fuori città e avrebbe ricevuto l’invito solo due giorni fa e non era riuscito a liberarsi. Una cosa è certa la presenza e l’intervento di Dinapoli sulla situazione di legalità nel brindisino sarebbe stata alquanto imbarazzante per molti politici presenti questo pomeriggio al Verdi, lui che coordina le indagini per diverse inchieste in cui molti amministratori sono coinvolti con processi in corso, richieste di rinvio a giudizio, disposizione di arresti e indagini ancora non concluse.
C’era però il procuratore capo della Dda di Lecce Cataldo Motta (ma al suo intervento abbiamo dedicato un altro articolo)
All’inizio della manifestazione Loiacono ha consegnato una “lettera riservata” a firma del presidente di Confindustria Giuseppe Marinò al viceministro. Poi la parola al sindaco Consales che rivolgendosi al rappresentate di governo ha fatto delle richieste ben precise per rilanciare l’economia del territorio: una deroga per i terreni della zona industriale, lo sblocco di risorse per le infrastrutture e l’apertura di una linea di credito.Per conto dei presidenti dei consigli comunali della provincia ha parlato Lucia Trinchera, presidente del consiglio di Villa Castelli. Parola anche ai giovani con Stefano Galantucci, studente brindisino. E’ intervenuto anche il vescovo monsignor Domenico Caliandro che ha sottolineato l’importanza dell’ascolto e dell’esistenza dei valori. Ed ancora il presidente della Provincia Maurizio Bruno che prima di ogni cosa ha voluto ricordare Mellissa Bassi, la studentessa morte nell’attentato alla scuola Morvillo Falcone.
Da alcuni operatori economici l’iniziativa è stata considerata lodevole, Emanuele Sternativo presidente Cna e vice presidente Camera di Commercio ha sottolineato come questo intervento delle istituzioni possa essere un punto di forza e un incoraggiamento per gli imprenditori in un territorio dove ancora esiste il racket.
La conclusione di questo pomeriggio? Non c’è conclusione. Le istituzioni si sono parlate addosso. Una chiacchierata tra di loro. E niente più.
Foto Gianni Di Campi
Lucia Portolano
La presunzione di questi politici è deprimente e mette tristezza. Davvero pensavano di radunare almeno qualche centinaio di cittadini? E dire che tutti i sindaci si erano presentati impettiti e col vestito della festa. Con una fascia tricolore srotolata di fresco che li avrebbe resi un bersaglio più che un riconoscimento, se folla ci fosse stata. Scomodare il teatro Verdi per un incontro boicottato pure da una parte di consiglieri! Si sarebbe potuto fare da Jaccato, con tutto il rispetto per Jaccato.