BRINDISI- “Ogni bambino ha il diritto di avere una casa accogliente e pulita, e una famiglia che lo cresce sereno e tranquillo”. Questo uno dei tanti pensieri appesi sulle foglie di piazza Raffaello al quartiere Sant’Elia. Lo hanno scritto i bambini, è indirizzato agli adulti. Questa una delle iniziative della manifestazione, che si tenuta questa mattina in occasione della giornata istituita dall’Unicef sui diritti dell’Infanzia, organizzata dalle scuole di Sant’Elia e della Commenda guidate dalla dirigente scolastica Lucia Portolano. Un grande palco è stato allestito in piazza Raffaello dove i bambini sono giunti insieme ai loro insegnanti dopo aver percorso alcune strade del quartiere.
La scuola fa sentire la sua presenza, chiede collaborazione agli adulti, ai genitori. “Chiediamo una collaborazione didattica agli adulti- spiega la preside- la scuola è presente in questa realtà. Parla e discute dei diritti con i bambini chiedendo l’aiuto dei genitori. Non vogliamo che passi il messaggio di una manifestazione avvenuta per reazione, questo è un momento di festa. Faremo tante iniziative che coinvolgeranno l’intero quartiere”.
La preside puntualizza che la manifestazione non ha nulla a che fare con quello che è accaduto oltre 20 giorni fa a Sant’Elia proprio in piazza Raffaello, dove è stato ammazzato un uomo e ferito suo figlio. “E’ la giornata dell’Unicef- ribadisce Portolano- per i diritti ai bambini, un giorno di festa non una reazione”.
Una precisione che sembra dovuta dopo qualche polemica sorta tra i genitori per il luogo scelto e la tempistica. Indipendentemente da tutto, oggi è stata una bella giornata per il quartiere e per i suoi bambini. Si è parlato di diritti, alla vita, alla salute, alla casa, alla famiglia. Canti e pensieri scritti dagli studenti che risuonavano nell’aria alla presenza di tanti adulti, e di tanta gente affacciata dai palazzi di piazza Raffaello.
Tante le forze dell’ordine presenti che hanno garantito la riuscita dell’iniziativa. Assente però il prefetto Nicola Prete, che a quanto pare aveva già un altro impegno istituzionale, e la Prefettura non ha mandato nessun sostituto. Sul palco per il Comune l’assessore all’Istruzione Margherito.
Insomma questo è solo l’inizio di un percorso che vede i bambini e i loro diritti protagonisti e che cercherà di coinvolgere diversi soggetti della realtà in cui vivono. Un quartiere con diverse difficoltà, con famiglie povere, genitori senza lavoro, pochi servizi e disagi sociali.
Intanto la scuola ha già organizzato presso le due parrocchie del quartiere il dopo scuola grazie alla disponibilità dei docenti, alcuni in pensione altri ancora in servizio, mentre è stato firmato un protocollo con gli studenti del triennio del liceo magistrale Psico-pedagonico linguistico Palumbo, che a turno nelle ore pomeridiane andranno ad aiutare questi scolari.
foto Gianni Di Campi
BrindisiOggi
Sono una ex docente che ha insegnato per 36 anni nella scuola di Sant’Elia. Avendo seguito in questi giorni i vari articoli sulla iniziativa dell’attuale I.C. Sant’Elia-Commenda svoltasi il 25 novembre u.s., vorrei esprimere alcune riflessioni.
La manifestazione non è stata l’inizio ma il prosieguo di un processo formativo che la comunità scolastica tutta di Sant’Elia, dirigenti scolastici che si sono avvicendati in passato, personale docente e personale ATA, ha intrapreso già da molti anni con il coinvolgimento delle famiglie e dei soggetti del territorio che hanno partecipato al percorso di crescita degli alunni e del quartiere, offrendo a tutti pari opportunità.
Emblematiche sono state, tra le tante, alcune iniziative: la marcia per la pace, la realizzazione di un calendario sui diritti negati all’infanzia, l’allestimento di un presepe sulla tutela dei diritti nel mondo, la composizione e la pubblicazione di riflessioni e poesie sul tema, …….
La scuola di Sant’Elia, sempre attenta e sensibile ai bisogni dell’utenza, scegliendo i percorsi più adatti agli alunni, attraverso attività laboratoriali curriculari ed extracurriculari, ha sempre promosso molteplici iniziative mirate a modificare comportamenti e atteggiamenti, a costruire un ambiente aperto alla conoscenza, alla solidarietà, al rispetto della legalità, dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, rendendo gli alunni protagonisti per diventare in futuro cittadini attivi, propositivi e responsabili.
Anna Volpicella