BRINDISI- Licenziata a 52 anni dopo 25 di servizio. La storia di una lavoratrice di Brindisi presso l’azienda Basell licenziata in tronco dopo anche un tumore. La denuncia pubblica arriva dalla Cgil, dal segretario provinciale Filtcem Salvatore Riva. “Mentre tutti continuano a sciacquarsi la bocca sul “ jobs act” – dice il sindacalista- e a fare teatrini sul bistrattato articolo 18, noi apprendiamo esterrefatti di un licenziamento in tronco, senza preavviso, che ha dell’incredibile, ad opera di una delle aziende più importanti del nostro territorio: Basell Poliolefine Italia.”
Questa decisone aziendale porterebbe ad immaginare che il lavoratore abbia commesso chissà quale azione riprovevole o dannosa tale da giustificare il licenziamento. “Niente di tutto questo- afferma Riva- il licenziamento riguarda una lavoratrice di 52 anni, con 25 anni di servizio in azienda, lavorati con professionalità e dedizione: è a lei che viene chiesto con grande garbo, con una bella letterina di “Natale”, di accomodarsi immediatamente fuori dall’azienda perché lei, solo lei, unica lavoratrice su 130 addetti circa, non rientra più nei piani economici ed organizzativi di questa grande azienda”.
La Basell opera all’interno del Petrolchimico nell’area industriale di Brindisi. La Cgil scende in campo in difesa della lavoratrice. “Solo lei- aggiunge il rappresentante sindacale- una donna che in questi anni aveva combattuto un terribile male sconfiggendolo in parte, che è rientrata in servizio il più presto possibile e che non ha mai voluto usufruire della Legge 104 per non sembrare di approfittare della propria malattia. Solo lei, che l’azienda ha continuato a pressare psicologicamente, in questi ultimi due anni, facendola sentire sempre fuori dai giochi, con l’apoteosi finale di non considerarla nella festa di chi aveva compiuto 25 anni di servizio, senza dare molte spiegazioni. Questo il benservito per chi ha mostrato attaccamento al proprio lavoro, correttezza ed onestà. Questa è la concreta dimostrazione di come, noi lavoratori, siamo, per questo tipo di aziende, solo dei numeri e come tali siamo cancellati con una semplice gomma che elimina ogni possibilità dignitosa di lavorare con passione.
La donna non ha alcuna intenzione di mollare, il sindacato assicura supporto legale e morale,.
“Noi della Filctem- conclude Riva- non comprendiamo più il modus operandi dell’azienda, e combatteremo con tutte le nostre forze affinchè nello stabilimento si ripristini un clima di corrette relazioni e un ambiente lavorativo rispettoso della dignità di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori.”
BrindisiOggi
be.n e mica una novita.basel terni.140 dipendenti ugualmente mandati via.fabbrica chiusa.dopo circa 40 anni.piccolo dettaglio.aveva solo un utile.di appena 4 mil di euro.troppo poco.forse.