Niente extra ai cancellieri, la Cgil: “Milioni di euro sprecati ogni anno”

fp cgil brindisiBRINDISI – “Lo stato di grave inefficienza in cui versa la Pubblica Amministrazione italiana raggiunge preoccupanti livelli di guardia nell’amministrazione Giudiziaria dove si riesce a malapena a garantire l’erogazione dei servizi ricorrendo al lavoro straordinario come normale strumento di organizzazione del lavoro”. Lo scrive Patrizia Stella, segretaria territoriale della Funzione pubblica della Cgil di Brindisi riferendosi alla vicenda dei cancellieri del tribunale ai quali è stato cancellato lo straordinario e per cui le udienze sono state rinviate.

Niente soldi per pagare le ore di straordinario ai cancellieri del tribunale di Brindisi e l’udienza viene rinviata al 2015. E’ quello che è successo il 3 novembre scorso al tribunale di Brindisi, sezione collegiale, dove è stata rinviata un’udienza per sopraggiunti ‘limiti di tempo’, a quanto riferito in aula dal presidente del collegio. L’udienza è stata rinviata al 26 gennaio 2015 ed era la prima di un processo a carico di 70 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alle truffe delle compagnie assicurative attraverso falsi incidenti stradali.

“Il Tribunale di Brindisi – si continua a leggere nella nota della Cgil – non fa eccezione in un sistema giudiziario che dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello del paese per poter attrarre investitori stranieri in un momento di particolare arretratezza per l’economia del paese. La grave carenza di personale supportata da una dissennata politica di blocco delle assunzioni rischia di paralizzare il sistema, così come la carenza di risorse economiche e strumentali ne inficia la funzionalità rendendolo un carrozzone troppo lento e prossimo al collasso”.

La lettera è indirizzata al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al capo di Gabinetto del Presidente Giovanni Melillo, al presidente del Tribunale di Brindisi Francesco Giardino, a Sergio Montanaro dirigente amministrativo del tribunale di Brindisi e all’Ordine degli Avvocati del tribunale del capoluogo brindisino.

“Siamo di fronte a tagli che non apportano nulla in termini di maggiori risparmi alla spesa pubblica ma che, al contrario, generano un circuito vizioso   da cui scaturiscono maggiori oneri finanziari e maggiori sprechi. Basta pensare al risarcimento dei danni per la irragionevole durata dei processi. Milioni di euro sprecati, ogni anno, che ben potrebbero essere utilizzati per rimpinguare gli organici e far funzionare meglio la macchina della giustizia (le ultime stime riportano 6000 carenze di organico a livello nazionale), dando anche una prospettiva occupazionale alle giovani generazioni in un paese che sconta tassi di disoccupazione allarmanti.

“Né si può – continua – pensare che soluzioni tampone come il ricorso al lavoro straordinario retribuito solo in minima parte e riposo compensativo per la rimanente parte possano essere risolutive poiché si tratta di espedienti che complicano il quadro di riferimento anziché semplificarlo”.

“Così come è inconcepibile sopperire alla grave carenza di organico con il ricorso a convenzioni con gli Enti Locali per l’utilizzazione di personale in quiescenza che oltre a non apportare alcun contributo risolutivo al problema ritardano di fatto la rimodulazione delle piante organiche e l’immissione di nuova forza lavoro”.

“Ciò detto è di tutta evidenza che quei 5.426 euro stanziati per remunerare il lavoro straordinario al Tribunale di Brindisi si traducono, di fatto, in un problematico ulteriore rallentamento dell’attività istituzionale andando a compromettere diritti fondamentali tra cui quello di avere un sistema giudiziario celere ed efficace. La classe politica italiana negli ultimi anni si è data un gran da fare a tagliare la forza lavoro nella Pubblica Amministrazione decimandone gli organici.

Pertanto, la Cgil, invita, ognuno per le proprie competenze ad attivarsi per garantire il regolare svolgimento delle udienze presso il Tribunale di Brindisi garantendo da una parte  i diritti e le tutele contrattuali del personale dipendente e dall’altra il diritto dei cittadini  ad una ragionevole durata del processo.

BrindisiOggi

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