BRINDISI- E’ ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Perrino Luca Tedesco, il 32enne brindisino ferito con alcuni colpi di arma da fuoco. Le sue condizioni sono gravi, la prognosi resta riservata. Suo padre invece, Mino Tedesco, 52 anni, è morto nel primo pomeriggio di ieri dopo l’arrivo in ospedale. Il 52enne è stato sparato ad altezza del torace, un colpo che non gli ha lasciato scampo.
La sparatoria è avvenuto poco dopo le 12,30 nelle scale di una palazzina in piazza Raffaello al rione Sant’Elia, padre e figlio si erano recati per andare a trovare qualcuno. Uno scontro verbale violento, poi gli spari. Il sangue era anche lungo le scale. I carabinieri del comando provinciale di Brindisi, coordinati dal pubblico ministero Daniela Chimienti, sono a lavoro da ieri pomeriggio per ricostruire i fatti. Decine di perquisizioni al quartiere Sant’Elia durante tutta la notte, carabinieri sui tetti dei palazzi, nelle piazze, tra le vie.
Alla base del litigio uno scontro tra due famiglie, “questioni personali” da chiarire tra due note famiglie brindisine. Da una parte i Tedesco dall’altra un’altra famiglia altrettanto numerosa e conosciuta.
Dagli inquirenti al momento non trapela nessuna conferma, il pm vuole che sia rispettato il massimo riserbo sulle indagini. Ma gli investigatori hanno raccolto sufficienti elementi per far incastrare i puzzle della storia. La gente racconta di un litigo che ci sarebbe stato il giorno prima della sparatoria in un locale pubblico, forse un bar della città, tra alcune persone delle due famiglie. Questioni personali, un litigio per futili motivi con qualche offesa di troppo. Ieri mattina Mino e Luca Tedesco si sarebbero recati dai parenti delle persone interessate per chiarire la vicenda, da lì poi la sparatoria e l’omicidio di Tedesco e il ferimento di suo figlio.
Mino Tedesco era molto conosciuto in città, dipendente dell’azienda Monteco che si occupa della raccolta rifiuti e componente della squadra dei vogatori dei Remuri, ogni anno partecipava al Palio dell’Arca, la nota competizione che si svolge nel porto di Brindisi. Una passione per questo sport, era diventato nuovamente nonno solo poche settimane fa, ad ottobre infatti è nata una bambina a suo figlio Luca.
La sua una famiglia numerosa composta da diversi fratelli, uno di questi Giuseppe è stato condannato all’ergastolo per alcuni omicidi della SCU, dopo le dichiarazioni di suo cognato Vito Di Emidio, ex boss poi diventato collaboratore di giustizia.
Una terribile tragedia per la famiglia Tedesco in un giorno di festa.
Foto Damiano Tasco
Lucia Portolano
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