BRINDISI- Più piccolo, non eletto dai cittadini, con le stesse competenze del passato ma con pochissime risorse. Si è così riunito questa mattina per la prima volta il nuovo consiglio provinciale. Il primo dopo la riforma Delrio che ha ridotto la Provincia ad ente di secondo grado, anche se nell’immaginario collettivo l’Istituzione resta. All’ordine del giorno il giuramento del presidente Maurizio Bruno e la convalida dei consiglieri eletti, cinque del Pd, cinque di Forza Italia e due di Ncd. Il centrosinistra regge la Provincia, con l’accordo tra democratici e centristi. Andranno avanti sino a quando la riforma costituzionale non abolirà l’ente dalla cartina geopolitica.
Nel corso della seduta consiliare, c’è stata la surroga del consigliere Giuseppe Margheriti – decaduto dalla carica di Sindaco di Erchie a causa dello scioglimento del consiglio comunale – con il consigliere subentrante della lista Forza Italia, Vincenzo Attorre.
«Sono fiero di rappresentare questo Ente e questo territorio- afferma nel suo discorso il presidente Bruno- In primo luogo dobbiamo preoccuparci ed interessarci delle persone che soffrono , dei loro problemi e possibilmente dare delle risposte concrete. Per far questo è necessario che ci sia una collaborazione collettiva, non solo a livello politico, ma generale, che comprenda i contributi di operatori, di associazioni, di ogni soggetto interessato a rilanciare il nostro territorio».
Il presidente ha poi annunciato la sua intenzione di convocare un incontro con i suoi colleghi di Taranto e Lecce per tracciare un progetto di sviluppo comune, riprendendo così l’idea di Grande Salento dei suoi predecessori.
Bruno ha elencato quali potrebbero essere le competenze dell’Ente Provincia a partire dal 1 gennaio 2015 , ancora comunque provvisorie, per un ritardo decisionale anche da parte della Regione: ambiente, trasporti, scuola, strade provinciali, assistenza tecnica ai comuni, pari opportunità. Il tutto con una diminuzione consistente e crescente di risorse che si traduce con un inevitabile “taglio” dei servizi.
«Nonostante questo – ha concluso Bruno, prima del tradizionale e solenne giuramento – io non abbandonerò mai questa nave. Esorto tutti a lavorare di squadra, sia per riscrivere lo Statuto della Provincia, sia per dare le prime risposte, al personale dell’Ente e ai nostri ragazzi che frequentano gli istituti scolastici».
Per la minoranza ha preso la parola Bebè Anglani di Forza Italia: “Saremo una opposizione vigile- e speriamo non ci sia l’arroganza dei governi precedenti”. Anglani ha vissuto le due precedenti legislature.
Francesco Locorotondo del Nuovo centrodestra ha sottolineato il ruolo determinante della sua forza politica per la vittoria del centrosinistra. “Ncd è stato determinate e lo sarà anche nelle scelte importanti per questo territorio- afferma il consigliere di Ceglie Messapica- non stiamo celebrando il funerale di nessuno. Rispetto al passato non è cambiato molto, le competenze dell’ente sono rimaste le stesse”.
Tutti i consiglieri hanno cercato di portare avanti la tesi dell’importante ruolo della Provincia nonostante la riforma. Il democratico Corrado Tarantino ha sollecitato i suoi colleghi all’azione politica. “Non dobbiamo fare i ragionieri- dice il presidente del consiglio di Carovigno- ma bisogna traghettare politicamente l’ente”.
D’accordo con questo principio anche il sindaco di Brindisi Mimmo Consales che ha annunciato l’appoggio alla Provincia da parte del suo Comune per rilanciare la Cittadella della Ricerca anche non essendo socio. “Vogliamo affiancarci alla Provincia- spiega Consales- per il rilancio della Cittadella. Inoltre serve un’azione comune per garantire l’offerta universitaria a Brindisi, oggi mette il suo contributo solo il Comune di Brindisi, la Regione non ha stanziato neanche un euro. E nessun Comune si pone il problema, nonostante i nostri corsi sono frequentati dagli studenti di tutta la provincia”.
Insomma la nave è partita al momento non si conosce quanto durerà il viaggio, e quanti soldi si potranno spendere. Per non parlare del tragitto in alcuni casi si brancola nel buio, la Regione non ha ancora stabilito le reali materie di competenze.
Lucia Portolano
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