La polemica viaggia su Facebook, D’Attis: «Usano impropriamente nome e logo del Comune», Consales: «Strumento d’informazione legittimo»

mauro d'attisBRINDISI – La politica all’epoca dei social network si fa anche a colpi di Facebook. A finire al centro del dibattito, infatti, è stata la pagina del Comune di Brindisi che, secondo Mauro D’Attis, capogruppo di Forza Italia nel consiglio comunale messapico, sarebbe usata in maniera impropria dal sindaco Mimmo Consales e dalla sua amministrazione. «Consales – attacca D’Attis – prima cancella il suo profilo personale fuggendo da Facebook e poi, utilizzando il logo e il nome del Comune di Brindisi, apre un nuovo profilo a uso proprio, con disprezzo di ogni minima forma e norma di trasparenza amministrativa e mancato rispetto della pluralità politica istituzionale. Ora la misura è colma e tutti i post pubblicati devono essere giustificati. Chi gestisce questo profilo? Chi usa il logo e il nome del Comune di Brindisi intervenendo nelle discussioni sul social network di Facebook? Non se ne può davvero più di questi atteggiamenti arroganti che fanno uso del ruolo istituzionale ricoperto». Da Palazzo di Città arriva la secca replica del primo cittadino, che respinge al mittente le accuse di mancata trasparenza.

MIMMO CONSALES«Quel profilo – spiega Consales – è del Comune di Brindisi ed è gestito dall’amministrazione comunale che lo usa per comunicare con la cittadinanza, informandola dell’operato e delle iniziative intraprese. Non c’è alcun uso personale del social network né, tanto meno, la presenza di accuse di ogni sorta: se poi D’Attis si sente attaccato, gli ricordo che esistono gli strumenti legali per tutelarsi. Non esiti a ricorrervi». Insomma, Consales non ha alcuna intenzione di cedere un millimetro al capogruppo di Fi che, dal suo profilo Facebook, rilancia, pubblicando la notizia, apparsa sull’account del profilo del Comune, della conversione di tale account in pagina. «Avevo ragione io – afferma – Guardate cosa è diventato il profilo Facebook del Comune di Brindisi che fino a stamattina era pieno di interventi discutibili! Che gran bella figura! Ma, comunque, dovranno spiegare a me e a tutti quelli che vogliono saperlo, chi e con che autorizzazione ha usato sino a ora logo e nome del Comune di Brindisi. I post cancellati sono tutti conservati».

Consales non fa mistero del cambiamento di natura da account a pagina. «Chi usa Facebook sa che gestendo una pagina si può interagire con un numero di persone maggiore rispetto a quello di un profilo. Non c’è nessun uso improprio del logo e del nome del Comune di Brindisi neanche in questo caso visto che, come amministrazione, siamo titolati a usarli per promuovere la nostra azione amministrativa. È uno strumento che non costa un euro alle casse comunali: forse a D’Attis la cosa non piace».

BrindisiOggi

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