Disabile senza assistenza, il padre lo ritira da scuola: la lettera di appello

MESAGNE – «Egregi tutti, siamo i genitori di un ragazzo di 12 anni con una disabilità che ne compromette l’autonomia del movimento, del linguaggio e della comprensione. Dal 15 settembre a oggi nostro figlio, che frequenta la prima media, non ha avuto un solo giorno di lezione con l’insegnante di sostegno perché la docente è assente per malattia». Comincia così la lettera/appello che una famiglia di Latiano ha scritto alle autorità competenti per denunciare quanto sta accadendo al proprio figlio disabile dall’inizio dell’anno. Dopo i casi di Francavilla Fontana, dove le proteste contro l’assenza di assistenza scolastica ai disabili si sono fatte manifeste nei giorni scorsi, quindi, è la volta di una famiglia il cui ragazzo frequenta la prima media nell’istituto comprensivo Materdona-Moro di Mesagne.

Delle due l’una: o i tagli susseguitisi negli anni e aventi come obiettivo la scuola pubblica hanno minato il sistema dell’assistenza agli studenti disabili fino a farlo cedere definitivamente nell’anno scolastico in corso oppure le famiglie dei ragazzi portatori di handicap sono arrivate allo stremo e se, fino a ora, hanno stretto i denti per cercare di percorrere ogni via che potesse portare a un miglioramento della situazione, adesso non ne possono più e cominciano a denunciare le storie di quotidiano disagio che i loro figli sono costretti a vivere nel frequentare le scuole della provincia di Brindisi.

Il padre di un ragazzo di 12 anni affetto da una grave disabilità e bisognoso di assistenza continua ha dovuto, ieri mattina, ritirare il figlio da scuola dopo averlo regolarmente accompagnato all’istituto mesagnese che lo studente frequenta perché né l’insegnante di sostegno né l’assistente messo a disposizione dall’Asl erano presenti per prendersi cura di lui. In pratica, se il 12enne avesse preso parte alle lezioni, sarebbe stato per 5 ore abbandonato a se stesso o, al massimo, affidato al buon cuore dei suoi insegnanti che, però, avrebbero dovuto sacrificare il proprio ruolo in favore dell’assistenza. La situazione, per i genitori del ragazzo disabile, non è più sostenibile e, una volta ritornati a casa, la coppia ha preso metaforicamente in mano penna e calamaio e ha scritto una lettera di denuncia alle istituzioni ritenute parte in causa per quello che il figlio sta passando dall’inizio della scuola.

«Sin dall’inizio dell’anno scolastico, abbiamo allertato il dirigente, Maria Santina Faggiano Semeraro, affinché provvedesse alla sua sostituzione. Da allora è trascorso un mese e della docente o di una sua sostituta non vi è traccia. A nulla sono valse le nostre richieste, ripetutamente riportate all’attenzione del dirigente che, invece, ci ha sempre assicurato che avrebbe provveduto quanto prima a porre rimedio alla situazione». Nonostante il ragazzo non abbia neanche cominciato il cammino didattico per lui previsto per progredire nello sviluppo cognitivo e sensoriale, continua a frequentare la scuola, fino a che il quadro muta nuovamente.

«Dal 14 ottobre è assente per malattia anche l’assistente nominato dall’Asl e, a oggi, anche questo indispensabile servizio è mancante – denunciano i genitori – Oggi 16 ottobre (ieri, ndr), assenti entrambi, siamo stati costretti a ritirarlo dalla scuola dopo pochi minuti». La rabbia per questa situazione ha portato i genitori a rivolgersi al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, all’Ufficio Scolastico Regionale, all’Ambito Territoriale, alla preside della Scuola “Materdona-Moro”, al direttore generale Asl e al responsabile Ufficio Politiche e Solidarietà Sociali.

«È inevitabile – concludono i genitori – una riflessione amarissima sulla situazione. Si tratta di una scuola dell’obbligo, di un pubblico servizio, dove si deve seguire un percorso didattico che nel caso specifico non è mai iniziato e che richiederebbe più attenzioni date le fragilità del ragazzo. Pertanto, chiediamo a tutti, ognuno secondo la propria competenza, un immediato intervento per porre soluzione alla vicenda; per garantire anche a nostro figlio il diritto allo studio e all’assistenza in ogni giorno scolastico: diversamente intraprenderemo ogni azione possibile, perché il diritto alla scolarità e all’assistenza siano riconosciuti e permessi a lui come agli altri».

Maurizio

1 Commento

  1. Sono un genitore di 2 ragazzi diversamente abili, so cosa questi genitori stanno passando, ormai i miei figli hanno 18 anni e questo calvario da me e dalla mia famiglia è stato passato ogni hanno. Qualche anno fa anch’io ho scritto lettera denuncia per la mancanza di assistenza da parte della Ausl e per tutta risposta mio figlio non fu più in carico alla Ausl ma fu affidato alle cooperative dell’Ambito Territoriale.Denuncio anch’io l’incapacità di alcuni dirigenti scolastici e delle Ausl di competenza a risolvere questi annosi problemi. Siamo costretti in questa nostra nazione a doverci barcamenare noi a trovare soluzioni tampone come se i nostri figli hanno colpa di essere nati con diversità, ma spesso ai miei figli dico che “sono gli altri ad essere diversi e non voi” “voi oltre al dono della vita avete anche il dono di saper amare in modo smisurato anche chi non vi accetta, spesso questo non basta ma è sufficiente a camminare sempre a testa alta.
    Un abbraccio a tutti i genitori di figli considerati diversi.
    Vincenzo

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