BRINDISI – Il dado è tratto. La politica ha scelto il nuovo presidente e il suo consiglio provinciale. E’ Maurizio Bruno (Partito democratico) il nuovo presidente della Provincia di Brindisi. I numeri lo davano vincente da tempo, anche se determinante ancora una volta da queste parti è stato quell’accordo tra Pd e centristi, oggi diventati Ncd. “E’ una grande soddisfazione. Ora aumenta l’impegno ma cercheremo, insieme alla squadra che mi accompagnerà in questa nuova avventura, di lavorare per gli interessi del territorio”. E’ questo il primo commento a caldo del neo presidente della Provincia di Brindisi, Maurizio Bruno.
Il sindaco di Francavilla Fontana ha vinto con il 62,38 per cento ( 56592 voti ponderati) contro Gianfranco Coppola (sindaco di Ostuni, candidato del centrodestra) che si è fermato al 37,62 per cento (34334 voti ponderati)
“Ringrazio tutti i consiglieri che mi hanno dato la fiducia. Ci metteremo subito a lavoro per il nostro territorio” ha aggiunto Bruno.
Giochi chiusi anche per l’elezione dei consiglieri provinciali, il nuovo consiglio sarà composto da 5 consiglieri al PD, 5 consiglieri al centro destra, 2 a Ncd. Nello specifico sono stati eletti per il Partito democratico Mimmo Consales (6426 voti ponderati) , Domenico Tanzarella (552o voti ponderati), Salvatore Ripa (5422 voti), Vitantonio Caliandro (5520) , e Corrado Tarantino 5014. Per il Nuovo centrodestra Giuseppe Cavallo (6089) e Francesco Locorotondo (3511). Questi i consiglieri che faranno parte della maggioranza, eletti per l’opposizione cinque consigliere della lista di centrodestra Pierangelo Pinto, il candidato che ha raggiunto maggiore consenso con 7280 in termini di voto ponderato seguono Graziella Neglia (5280), Sara Sardelli (4496) Bebè Anglani (4644), Giuseppe Margheriti (3769).
Dovrebbero restare in carica per due anni, sino a quando una legge costituzionale dovrebbe cancellare le Province. Per ora si occuperanno, anche se con pochissime risorse, di edilizia scolastica, verde pubblico, rifiuti e strade. Quattro temi importanti, delicati, intorno ai quali girano numerosi interessi.
La proclamazione ufficiale degli eletti si è svolta questa pomeriggio alle 15, domani alle 10 il passaggio di consegne tra il commissario prefettizio Cesare Castelli e il neo presidente Maurizio Bruno.
Un’elezione anomala questa, dopo aver tolto le preferenze in Parlamento, si toglie il voto agli elettori per le Province. Un nuovo consiglio provinciale eletto dalla politica, dai consiglieri comunali e dai sindaci. Dove per conquistare un voto sono entrati in gioco accordi e strategie politiche oltre a qualche scambio di nomina.
Sono diventati consiglieri provinciali ben cinque attuali sindaci. Tra gli elettori uno ha presentato scheda bianca. Tredici non si sono presentati alle urne.
Tra i casi che saltano all’occhio, quello del risultato del consigliere comunale di Brindisi di Ncd Raffaele Iaia, candidato per la città capoluogo, ma nonostante in consiglio comunale siedono 4 consiglieri di Ncd, lui ha raccolto solo due preferenze. Qualcuno ha deciso di votare il consigliere di qualche altro Comune.
Nonostante questo il partito di Alfano in terra di Brindisi è stato determinante per la vittoria di Maurizio Bruno. Ha conquistato il 17 per cento delle preferenze, il miglior risultato in Puglia. Nella futura assise provinciale i due consiglieri di Ncd saranno ago della bilancia nell’approvazione dei provvedimenti. Bruno ci aveva visto bene a insistere nell’accordo con il partito di Massimo Ferrarese, nonostante il suo leader regionale Michele Emiliano avesse rinnegato il patto.
Buono anche il risultato raggiunto dal sindaco di Brindisi Mimmo Consales con 21 preferenze, forse solo per coincidenza gli stessi numeri della sua maggioranza, alla quale bisogna escludere Iaia che ha votato se stesso. Lo stesso Consales che era stato contestato da Sel per non voleva la sua candidatura perchè imputati in procedimenti penali. Alla fine Sinistra ecologia e libertà non ha partecipato a queste elezioni.
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BrindisiOggi
Si sono autonominati,aldila’ del risultato,per una istituzione che doveva essere cancellata dopo il nascere delle Regioni. Aime’ continueranno per almeno due anni a pesare sul Debito Pubblico,aumentando nel frattempo doppi compensi e doppi vitalizi
. Che bella Democrazia abbiamo,la piu’ malata e scombinata d’Europa.
Accidenti: le sorprese non finiscono mai! Un omonimo di quel Maurizio Bruno concordato tra NCD e PD e così graziosamente smentito da tutti?