Referendum per il compostaggio, ancora un rinvio

TORRE SANTA SUSANNA – Un consiglio comunale, richiesto da 7 consiglieri  d’opposizione appartenenti ai gruppi di Forza Italia e Fratelli d’Italia, per improntare la stesura di un regolamento che istituisca la possibilità di effettuare dei referendum popolari in paese, così che i cittadini possano dire la propria su alcune importanti scelte, guidando l’azione degli amministratori. Con questa idea, Tiberio Saccomanno, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Torre Santa Susanna, si è presentato ieri al consiglio comunale da lui richiesto insieme a 6 colleghi dell’opposizione.

«Torre – spiega Saccomanno – è uno dei Comuni individuati dalla Regione Puglia come possibile sede dell’impianto di compostaggio di futura costruzione. L’amministrazione, guidata dal sindaco Costantino Galasso, ha già trovato 2 possibili allocazioni che, però, creano non pochi problemi, dato che si trovano a ridosso del centro abitato». La soluzione, secondo Saccomanno, sarebbe, appunto, quella di passare la parola ai cittadini, indicendo un referendum. «Lo strumento della consultazione popolare è previsto dall’ordinamento giuridico a patto che il Comune proponente sia dotato di un regolamento che indichi le modalità di svolgimento della votazione. Per questo motivo ci siamo presentati in consiglio con una bozza elaborata da due legali e che abbiamo sottoposto alla maggioranza, con la preghiera di accelerare i tempi per la presentazione del documento nelle sedi opportune». In soldoni, il sindaco dovrebbe nominare una commissione specifica che si occupi della stesura del regolamento; una volta approvato, dovrebbe seguire le norme contenute nel testo e fissare la data per le votazioni, i tempi della campagna elettorale e altri adempimenti che porterebbero via giorni e settimane preziosi. «Se non si fa in fretta – conferma Saccomanno – si rischia un nulla di fatto. La consiliatura termina a marzo e negli ultimi 45 giorni non si possono prendere decisioni di alcun tipo. Questo significa che, se la Regione dovesse decidere che uno dei 2 siti individuati dall’amministrazione sia idoneo, il processo di costruzione dell’impianto comincerebbe e sarebbe irreversibile».

La discussione di ieri si è incentrata sostanzialmente sulla presunta volontà della maggioranza di non decidere sul referendum, sintomo, secondo Saccomanno e i sui colleghi d’opposizione, di una decisione già presa: quella di impedire la consultazione popolare, attendendo le prossime elezioni amministrative. «Noi – prosegue Saccomanno – non siamo contro l’impianto di compostaggio ma non condividiamo la scelta dei 2 siti individuati per la costruzione: bisognerebbe trovare dei posti alternativi, lontano da case e aziende. Quello che chiediamo, in fondo, è la certezza di una data per la presentazione del regolamento per fissare i tempi per il referendum: secondo i nostri calcoli, infatti, in un paio di mesi potremmo andare al voto e chiedere ai torresi cosa pensano riguardo alle scelte prese dall’amministrazione comunale. Il sindaco e la sua maggioranza, invece, non hanno inteso nemmeno darci la certezza di una data per la costituzione della commissione per il regolamento».

BrindisiOggi

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