BRINDISI- Animali maltrattati, rinchiusi in piccoli spazi ed in condizioni igieniche spaventose, è la scoperta fatta dagli uomini del Corpo forestale dello Stato del Comando Stazione di Brindisi.
Gli animali, un bovino e diversi suini, erano rinchiusi all’interno del parco macchine di un’impresa agricola, in località “Marrazza” in agro di Brindisi. L’allevamento abusivo, totalmente sconosciuto alla ASL del Servizio Veterinario, è stato individuato lo scorso 3 ottobre.
Gli uomini della Forestale, con l’ausilio dei medici del Servizio Veterinario Sanità Animale della ASL di Brindisi, hanno riscontrato che gli animali si trovavano in ricoveri precari e fatiscenti, del tutto inidonei a garantire le minime condizioni di benessere animale.
I suini, privi di contrassegni identificativi, erano chiusi all’interno di un angusto manufatto in muratura con piccole feritoie insufficienti ad assicurare la giusta areazione e illuminazione degli spazi vitali, privo di contenitori atti alla loro alimentazione. Il mangime veniva cosparso direttamente sul pavimento frammisto alle deiezioni, che venivano sversate illecitamente in un canale di scolo delle acque meteoriche al servizio dei terreni agricoli adiacenti.
Allo stesso modo il bovino era detenuto all’interno di un box attrezzato con rottami metallici arrugginiti, a diretto contatto con una sovrabbondante presenza di deiezioni che occupavano tutto lo spazio a disposizione dell’animale, il quale stabulava sui suoi stessi effluenti con gravi difficoltà di movimento.
Alla luce delle gravi condizioni in cui versavano gli animali in allevamento, nonché per le illecite modalità di smaltimento dei reflui zootecnici, i militari hanno provveduto al sequestro penale degli animali e dei manufatti interessati. Su indicazione degli stessi veterinari, gli animali sono stati affidati alle cure e alla custodia di un allevatore autorizzato della provincia di Brindisi.
L’allevatore abusivo è stato denunciato alla autorità giudiziaria per il reato di detenzione di animali in condizioni incompatibili, produttive di gravi sofferenze e scarico illecito sul suolo di effluenti zootecnici, per cui ora rischia la confisca degli animali, la pena dell’arresto fino ad un anno o un’ ammenda da 1000 a 10.000 euro, nonché l’arresto fino a tre anni per il divieto di scarico degli effluenti zootecnici sul suolo.
BrindisiOggi
Commenta per primo