Corruzione e minacce, l’INPS chiede 250mila euro all’ex direttore e all’ex presidente dell’Enel Basket

BRINDISI- Prima udienza del processo che vede imputati l’ex direttore della sede di Brindisi dell’INPS , Cesare Bove, e l’imprenditore ed ex presidente dell’Enel Basket Brindisi Antonio Corlianò, accusati di corruzione e minacce. L’ente si è costituito parte civile ed ha chiesto un risarcimento di 250 mila euro per danni d’immagine.47372

Si tratta di un troncone del processo, parte del quale si svolgerà con rito abbreviato: domani compariranno dinanzi al gup quali imputati anche un ex maresciallo della Guardia di finanza, Pasquale Lisi, la compagna di Bove e attuale dipendente Inps, Gabriella Iafelice, e l’avvocato Giovanni Faggiano.1013

L’inchiesta,  diretta dal pm di Brindisi Milto Stefano De Nozza,  avrebbe portato alla luce una serie di favori intercorsi fra le persone coinvolte, in cambio di “soffiate” su indagini in corso fatte dall’ex finanziere, il quale risponde anche di rivelazione di segreti d’ufficio.

In particolare  indagando sulla raccolta dei rifiuti a Napoli, che coinvolgeva Faggiano, in veste di amministratore della ditta Enerambiente, è emerso che il legale aveva uno stretto rapporto con Lisi al punto che il maresciallo aveva ottenuto l’assunzione della figlia in un istituto di vigilanza dell’avvocato.

Successivamente  sarebbero anche spuntati gli abbonamenti  ceduti gratuitamente per le gare interne dell’Enel Basket in cambio di certificazioni (Durc- Documento unico di regolarità contributiva) rilasciate senza che ve ne fossero i requisiti.

 A Lisi sarebbe stata inoltre pagata una settimana di vacanze in un centro termale per ottenere notizie riservate.

L’ex direttore Inps è accusato inoltre di aver minacciato il nuovo direttore della sede di Brindisi dell’ente previdenziale per indurlo a compiere atti contrari ai doveri di ufficio.

BrindisiOggi

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